«Fioccano più le disdette che le prenotazioni. Siamo al 30 per cento in meno del fatturato». Effetto Coronavirus anche sugli affari degli Ncc che operano in Toscana, che risentono della flessione sul turismo e in generale sui trasferimenti causato dall’allarme sanitario globale. «In questo periodo notiamo un fermo nelle prenotazioni per l’alta stagione, che parte come sempre da Pasqua – commenta il presidente di Azione Ncc, Giorgio Dell’Artino – «Siamo davvero preoccupati perché a questo si somma la flessione che stiamo subendo sul lavoro commerciale, fondamentale nei mesi invernali». Si parla dunque di servizi collegati a convegni e in generale alle collaborazioni con le grandi aziende e multinazionali. «Sarà una coincidenza, il combinato disposto di più fattori, ma quest’anno grandi convegni ed eventi non ce ne sono. Inoltre, le grandi aziende delocalizzano e anche di manager se ne vedono sempre meno. Il nostro lavoro si riduce sempre di più e stringi stringi restano solo le spese fisse».

Il problema delle infrastrutture Coronavirus e non solo. Nella nota il presidente di Azione Ncc fa il punto anche sulla situazione delle infrastrutture: «L’aeroporto di Firenze – spiega – risente moltissimo delle avverse condizioni meteo. Nelle passate settimane c’è stato un numero altissimo di voli dirottati per maltempo e vento e tantissime, anche in questo caso, le disdette delle prenotazioni». Tutti fattori che si aggiungono agli ostacoli quotidiani che il comparto affronta: «In tutte le province toscane – conclude Dell’Artino – il forte abusivismo rende la situazione grave è molto preoccupante per i lavoratori».

 

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