Eric Maskin-Riccaboni
Eric Maskin con Angelo Riccaboni e Nicola Dimitri

«L’investimento sulla formazione e sulla riqualificazione dei lavoratori ai livelli più bassi è la strada maestra per limitare le disuguaglianze nel processo di globalizzazione». È la tesi che Eric Maskin, premio Nobel per l’economia nel 2007, ha illustrato questa mattina all’Università di Siena. Lezione partecipata da studenti e studiosi, nell’ambito delle conferenze in memoria di Frank Hahn, a fianco del professor Nicola Dimitri del Dipartimento di economia politica e statistica e del rettore Angelo Riccaboni.

Globalizzazione amplia differenze tra lavoratori «Con la globalizzazione – ha spiegato Maskin – si sono ampliate le differenze, l’ultimo livello dei lavoratori, quello meno qualificato, non ha più contatti con gli altri e così aumentano le disuguaglianze». Cosa fare allora? Investire in formazione, per consentire una crescita a tutti i livelli anche nei paesi emergenti. Il professor Maskin, docente ad Harvard, ha quindi illustrato la sua teoria che punta a spiegare perché, nei paesi poveri, stanno diminuendo i salari dei lavoratori con profili professionali di basso livello, condizione che porta ad acuire le differenze sociali anche se vi è un generale miglioramento dell’economia di quel paese. Un effetto non previsto dalla teoria dei vantaggi comparati, sviluppata all’inizio del diciannovesimo secolo da David Ricardo che avrebbe – a dire del Premio Nobel «spiegato bene le precedenti fasi di internazionalizzazione del commercio ma sta fallendo nello spiegare l’attuale globalizzazione economica».

«Finanziare formazione e fare in fretta» Se, infatti, è vero che il reddito di molti paesi sta crescendo grazie alla globalizzazione, è pur vero che non tutte le classi sociali ne stanno beneficiando, anzi i lavoratori più poveri scivolano sempre di più in condizione di indigenza. Maskin individua nella scolarizzazione e nella formazione professionale dei lavoratori la chiave per correggere questa stortura. «Agenzie internazionali, fondazioni di privati, accordi tra governi, ci sono molte possibile di agire per finanziare la crescita delle realtà più bisognose, l’importante è farlo velocemente», ha concluso il . Maskin ha poi risposto agli interventi di docenti e studenti, che hanno posto molte domande al prestigioso premio Nobel.

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