FIRENZE – Le elezioni regionali in hanno confermato il rapporto di forza tra campo largo e centrodestra, con il primo che vale circa il 55% contro il 40% del secondo.
E’ quanto emerge dall’analisi dell’Istituto Cattaneo secondo cui “in tutto il dopoguerra, solo nel 2020 la regione era sembrata contendibile. Questa percezione fu allora prodotta dallo sfondamento del Salvini ministro dell’Interno alle europee del 2019, e dalla tenuta del M5s come polo autonomo.
Ma sia nel 2020 sia nelle elezioni successive (politiche 2022, europee 2024) è stato registrato con continuità un distacco di almeno sette punti percentuali tra centrodestra e centrosinistra, anche senza considerare il possibile apporto del M5s”.
“Tra il 2020 e il 2024 – si osserva – il centrodestra è sempre rimasto intorno al 40%, pur registrando circa 5 punti percentuali in più rispetto alla fase precedente al decennio populista (pre-2013), quando” era intorno al 35%”, mentre “dal 2019 in poi, l’aggregato del ‘campo largo’ è sempre rimasto intorno al 55%. Dunque, i risultati” delle regionali 2025 sono perfettamente in linea con questo equilibrio”. Anche il voto ai singoli partiti è sostanzialmente stabile: FdI ottiene percentuali superiori alle regionali del 2020 ma pressoché identiche alle politiche 2022 e alle europee 2024.
Per il Pd due punti in più rispetto alle europee, ma resta stabile sulle regionali 2020. In confronto alle europee, astensione superiore alla media per gli elettori M5s, mentre una percentuale di chi allora aveva votato Avs (1-2%) ha sostenuto Antonella Bundu della sinistra radicale.