Esportazioni decisive per le prospettive di ripresa dell’Italia nel biennio 2010-2011. Dopo la recessione del 2009, infatti, la ripresa sarà trainata dalle esportazioni, sostenute da un recupero del commercio mondiale. Quest’ultimo, dopo essere crollato del 12,3% in termini reali nel 2009, dovrebbe tornare a crescere nel 2010 e nel 2011 (+ 5,8% e + 6,3% rispettivamente, secondo il FMI, e +6% e 7,7% secondo l’OCSE).


Le previsioni – Ipotizzando una crescita della domanda di importazioni dei paesi avanzati nel 2010 e nel 2011 ed un ulteriore indebolimento dell’euro a causa di continue tensioni sui paesi periferici e di un allargamento del differenziale di crescita Area Euro-USA, le esportazioni italiane ne trarrebbero vantaggio. In particolare sotto l’ipotesi di un aumento delle importazioni dei paesi OCSE rispettivamente del 3,5% e del 4,5% e qualora il rapporto euro/dollaro scenda fino a 1,25 a fine 2010 e a 1,15 a fine 2011 l’effetto totale sulle esportazioni italiane sarebbe di una crescita intorno al 7%  cumulata nel biennio. Secondo i risultati di un’analisi quantitativa svolta dall’Area Research di Banca Monte dei Paschi le esportazioni italiane, infatti, oltre a dipendere dalla domanda estera, hanno un’elasticità al tasso di cambio di breve periodo non trascurabile e pari allo 0,4. Ipotizzando una prosecuzione del trend di indebolimento del rapporto euro/dollaro con il cambio a 1,30 a fine 2010 e a 1,25 a fine 2011, l’effetto sulle export italiane dovrebbe essere di una crescita cumulata dell’1%. Sotto l’ipotesi di un calo dell’euro più marcato (1,25 l’€/$ a fine 2010 e 1,15 a fine 2011) la crescita cumulata delle export sarebbe di poco superiore al 2%. Relativamente alla domanda estera, l’elasticità di breve periodo è stimata pari a circa lo 0,6. Ipotizzando che la crescita del Pil dei paesi OCSE (che insieme assorbono oltre 80% delle esportazioni italiane) sia dell’1,8% e del 2,3% rispettivamente, le esportazioni italiane subirebbero un’accelerazione cumulata di quasi il 5% nel biennio in corso rispetto al -18% del 2009. L’atteso recupero delle esportazioni conferma l’ipotesi di una crescita del Pil italiano per l’anno in corso dello 0,7% e dell’1% nel 2011.


Settori in ripresa – Tra i settori industriali, quelli che dovrebbero maggiormente beneficiare della ripresa sono la meccanica, la metallurgia, il petrolifero e gli alimentari, ovvero i settori che tra il 2000 ed il 2007 hanno aumentato la loro propensione all’export rendendosi così pronti per la ripartenza. Viceversa tra i settori con elevata propensione alle esportazioni, l’abbigliamento ha resistito meglio alla crisi. Tra i settori con propensione intermedia spicca il farmaceutico, le cui esportazioni in valore registrano addirittura una crescita cumulata nel biennio di crisi 2008-2009.


Siena

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