FIRENZE – Gli spazi sonori di un luogo metafisico come punto di partenza per un viaggio alla scoperta dei legami più profondi tra arte, storia e comunità.

Dal 10 al 21 settembre la Certosa di Firenze ospita la 2/a edizione di Fil_Armonia, festival di musica e spiritualità ideato e prodotto da La Filharmonie, giovane orchestra fondata nel 2016 e unico hub musicale under 35 in Toscana, con la direzione artistica di Giulio Arnofi e la direzione musicale di Nima Keshavarzi. Nove gli appuntamenti in programma tra concerti, conferenze e workshop, quest’anno connessi dai temi della pace e dell’intercultura come via per un nuovo equilibrio con se stessi, gli altri e il mondo di cui facciamo parte, in un percorso tra Luciano Berio e Calvino, Dante e Arvo Pärt, nel segno del dialogo tra epoche e popoli.

Nella filosofia che anima l’iniziativa è centrale il concetto di ecologia integrale: la presa coscienza delle fragilità del mondo che abitiamo – sia dal punto di vista climatico che sociale –, la ricerca di nuovi modi di intendere l’economia e il progresso oltre che la messa a fuoco del posto che l’essere umano occupa sulla terra e le sue relazioni con la realtà, sia attraverso i migliori frutti della ricerca scientifica, sia tramite un percorso etico e spirituale.

La musica entra nel luogo del silenzio: il complesso monumentale della Certosa, costruito nel XIV secolo alle porte della città, è stato infatti abitato per secoli dai monaci certosini che facevano del silenzio il metodo principale di relazione. Oggi la Certosa è custodita dalla Comunità di San Leolino, che vi promuove iniziative culturali e spirituali. In linea con la storia passata e presente del luogo, La Filharmonie ha strutturato un programma che mette al centro la nozione di armonia: le conferenze approfondiranno le relazioni tra musica, arti visive, filosofia e trascendenza mentre il programma musicale è dedicato in gran parte al Novecento e alla contemporaneità e si presenta come un itinerario attraverso brani caratterizzati da sensibilità molto diverse ma uniti dal filo rosso delle tematiche del festival.

Tra le iniziative da non perdere il concerto inaugurale “Canti dal mondo”: un incontro tra oriente e occidente, musica popolare e colta, che vedrà l’ensemble de La Filharmonie eseguire per la prima volta in Europa Folk songs, set n.8, brano del pluripremiato compositore iraniano-statunitense Reza Vali e in prima assoluta i Canti di filatrici composti dall’artista Vincenzo Parisi, oltre a Folk Songs di Luciano Berio (10/09). Sempre all’interno della programmazione musicale l’esibizione dell’ensemble milanese Sentieri Selvaggi in cui saranno proposti brani di Mark-Anthony Turnage (in prima esecuzione italiana), Arvo Pärt, Filippo del Corno e James MacMillan, in un programma che sintetizza molte delle tematiche del festival: il rapporto col passato, l’integrazione di diverse tradizioni musicali, la spiritualità largamente intesa (14/09).

Ad arricchire la proposta l’omaggio a Italo Calvino – nel centenario della nascita – e a una delle sue opere più affascinanti: “Le Città Invisibili”, con uno spettacolo di teatro musicale appositamente commissionato, in collaborazione con Associazione Culturale ZERA, che vedrà protagonisti l’attore e regista con oltre vent’anni di carriera Andrea Bruni, l’attrice Alessia de Rosa, il musicista e compositore Pejman Tadayon, considerato uno dei massimi esperti  di musica persiana in Italia, e l’artista Barbara Eramo (17/09). Inoltre, in sinergia con Associazione Culturale Fedora, sarà inaugurato un percorso di approfondimento teorico e pratico sulla tematica della disabilità sensoriale, in quella che a un primo sguardo sembra essere una sfida impossibile: la realizzazione di un laboratorio sulla musica rivolto principalmente, ma non solo, alle persone con disabilità uditiva, per trasporre il lavoro interculturale anche nel modo in cui ci relazioniamo alla disabilità.

Info: www.lafilharmonie.com

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