Sarà stata l’influenza di Batistuta in tribuna aiutata dalla serata eufemisticamente non positiva di Neto e Rafael. Fatto sta che Fiorentina-Verona ha regalato spettacolo e tanti gol: 4-3 per i viola che agganciano l’Inter al quarto posto in classifica. Un match effervescente, una Fiorentina in grande spolvero, specie dalla cintola in su. Sicuramente qualcosa da rivedere nel reparto arretrato e tra i pali dove Neto continua a far registrare un rendimento troppo alterno. La fortuna di Montella e di Firenze è quella di poter disporre però di una squadra in crescita trascinata da un faro assoluto come Borja Valero: contro l’Hellas doppietta e l’assist che ha dato il là all’azione del rigore trasformato dal capocannoniere Rossi insieme a un ritrovato Vargas.
 
In casa Viola Forse è ancora presto per chiamarla “FantaViola”. Serve ancora un pizzico in più di solidità per fare il definitivo salto di qualità. Però la Fiorentina è lì, al cospetto delle prime in graduatoria e soprattutto a ridosso della zona Champion’s. La stagione poi è ancora lunga perché fortunatamente oltre al campionato c’è anche da pensare all’Europa League. Fortunatamente perché al di là del doppio impegno, una collettivo – specie se giovane come quello di Montella – può crescere solo giocando. Quanto più possibile. In attesa che anche Mario Gomez sia completamente recuperato.
 
Il ritorno a Firenze di Batigol A spronare la sua vecchia piazza calcistica ci ha pensato lui, Re Leone Gabriel Omar Batistuta. Nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, Batistuta è stato inserito nella Hall of Fame del calcio italiano, premio giunto alla sua terza edizione, insieme agli otto nuovi fuoriclasse che ne fanno parte. «Qui ho lasciato il cuore», ha esordito l’ex centravanti viola. Oltre all’argentino, insigniti del premio anche Franco Baresi, Fabio Capello, Massimo Moratti, Cesare Gussoni e Sergio Gonnella (premiati ex aequo per la categoria degli arbitri italiani), Gianni Rivera e il due volte campione del mondoEraldo Monzeglio. «Lo scudetto alla Fiorentina? Non so quando ma Firenze lo merita – ha detto Batigol -, se continuano così è possibile. Dai viola mi aspetto la voglia di vincere e di crescere, perché uno scudetto non si vince in una sola partita ma con il lavoro di tutto un anno».

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