FIRENZE – Cartelli contro gli antiabortisti nei consultori pubblici di Firenze. Chiusi, per di più, con nastri rosse e bianchi per dire no all’ingresso alle organizzazioni pro-vita.

Il flashmob è stato promosso dall’associazione Non una di meno. Nel mirino l’emendamento al decreto 19, che sancisce la possibile collaborazione tra le regioni e le organizzazioni pro-vita per l’organizzazione dei servizi dei consultori, con le donne incinte che potrebbero trovarsi di fronte degli antiabortisti per sconsigliarle di fare l’interruzione di gravidanza. Le militanti spiegano che tutti i consultori “devono garantire le libertà di scelta e l’autodeterminazione e vietare invece l’ingresso a tutti quei gruppi che attaccano la libertà di scelta e l’autodeterminazione”.

In più pongono l’accento sul fatto che «l’attacco al diritto dell’aborto va di pari passo con la messa in discussione della salute delle persone trans e non binarie: a gennaio l’ispezione a Careggi sull’uso della triptorelina e la successiva apertura di un tavolo tecnico per la valutazione dell’uso di questo farmaco non lasciano dubbi sul fatto che queste iniziative portino anche la firma di organizzazioni antiabortiste come Provita & Famiglia”.

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