Il nostro viaggio nelle primarie attraverso il confronto tra i candidati si sposta a Follonica (#primariefollonica), in provincia di Grosseto. Dopo Sovicille (leggi) Monteriggioni (leggi) e Rapolano Terme (leggi), Colle Val d’Elsa (leggi), Buonconvento (leggi), San Quirico d’Orcia (leggi) Murlo (leggi), Asciano (leggi) agenziaimpress.it propone il faccia a faccia tra i candidati del Centrosinistra di Follonica.
 
Cinque candidati per un posto alla guida del centrosinistra. Figure di spicco già note al mondo della politica del golfo e volti emergenti, tutti a rincorrere lo scettro del sindaco uscente Eleonora Baldi (Pd), che ha deciso di non correre per il secondo mandato. Quattro sono in quota al Partito Democratico: Andrea Benini, il vicesindaco, Cinzia Tacconi, assessore alla Provincia di Grosseto, Francesco De Luca, attuale capogruppo in consiglio comunale, e Giesuè Ariganello, esponente del comitato pro-Renzi. Il quinto invece è il candidato di Sel, Gianluca Casini. Poniamo tre domande sui temi più caldi che riguardano la città.

Quali sono i progetti per rilanciare il turismo a Follonica?

Andrea Benini: «Dobbiamo accrescere la qualità dell'accoglienza turistica, ciò vale anche per l'offerta delle seconde case. Il Comune può farsi promotore, insieme alle agenzie immobiliari, di un protocollo per garantire una maggiore qualità strutturale e degli arredi (attraverso agevolazioni e una maggiore fluidità delle pratiche burocratiche) e per mettere in rete realtà culturali, del divertimento, locali, ristoranti, mercato comunale (con l’enogastronomia), favorendo promozioni e facilitazioni. Un progetto, insomma, che riprenda l'iniziativa Vacanze Felici»

Cinzia Tacconi: «Il turismo va pensato come sistema territoriale. Non possiamo più ragionare chiusi dentro i confini comunali, ma allargare l’offerta a tutti i comuni limitrofi delle Colline Metallifere e della Val di Cornia. Le amministrazioni stanno già lavorando in questo senso alla creazione di un brand “Alta Maremma” ed è questa la strada che dobbiamo seguire, dando supporto a tutte le attività ricettive, mettendole in condizioni di poter lavorare nel miglior modo possibile e smaltendo la burocrazia».

Francesco De Luca: «Il turismo ha varie gambe, che passano dalla creazione di nuovi alberghi, all’immagine della città. Sappiamo tutti che le strade sono dissestate in molte parti di Follonica. Sappiamo che ci sono i giardini incolti, spesso poco curati. Servono quindi opere pubbliche per la manutenzione dell’asfalto ma anche la cura degli spazi verdi. In secondo luogo, anche lo sport, con tutte le strutture che ci sono in città, può divenire un volano per il turismo». 

Giesuè Ariganello: «Sostenere i ristoratori e le altre attività turistiche, cercando di fare sistema con tutte le altre realtà che confinano con Follonica. Non ci dovranno essere mai più eventi in contemporanea, come l’anno scorso quando nello stesso giorno abbiamo visto le Frecce Tricolori a Follonica, il Balestro del Girifalco a Massa Marittima e un altro evento a Scarlino. Dobbiamo andare avanti tutti insieme».

Gianluca Casini: «Le parole chiave per rilanciare il turismo sono assessorato al turismo forte con un budget adeguato per fungere da coordinamento tra le varie attività turistiche e promozione, occorre responsabilità politica sulle scelte turistiche, destagionalizzazione investendo su nuove forme di turismo tipo turismo sportivo, riabilitativo e per le diverse abilità, riduzione tassazione sulle imprese turistiche per rilanciale con maggiore velocità».

Sul tema dell’urbanistica, quale sono le proposte?
 
Andrea Benini: «Abbiamo delle opportunità da concretizzare, come il nuovo parco centrale, che dovrà diventare il cuore pulsante della città. Al suo interno, il progetto su cui puntare è la Cittadella dello Studente, così da fare un vero polo per tutti i ragazzi. Ma abbiamo anche altre scommesse, come la Città Fabbrica, attraverso la riqualificazione della vecchia area industriale ex Ilva, in cui potrà trovare spazio anche la Città del Carnevale, così da incentivare una delle nostre più grandi tradizioni».

Cinzia Tacconi: «Su questa materia il Comune ha due strumenti: il regolamento urbanistico e il piano strutturale. Dobbiamo riprendere questi strumenti, approvati anni fa, e fare un’indagine accurata su cosa è stato fatto e cosa invece non è stato realizzato. E da qui stilare una strategia per recuperare il tempo perso e buttare le basi per nuovi progetti».

Francesco De Luca: «L’urbanistica crea lavoro, quindi è un argomento fondamentale. Purtroppo, spesso parole come “volumetria” vengono viste come una cosa brutta, quando invece sono strumenti da perseguire. Comunque potremmo lanciare idee nuove, come quella di organizzare nella vecchia area industriale ex Ilva un progetto pilota facendone un quartiere verde, con zone residenziali nel nome della bio edilizia. Se andate a Berlino, vedrete che ce ne sono molti di questi quartieri».

Giesuè Ariganello: «Il progetto che mi sta più a cuore è la Cittadella dello Studente che dovrà nascere nel nuovo parco centrale. Quella deve essere il nostro primo obiettivo. Punterò su un’edilizia moderna, sul recupero del patrimonio esistente e su una sua riqualificazione. Occorre incentivare i cittadini e gli imprenditori interessati tramite l’abbassamento degli oneri sulle ristrutturazioni e di quelli perequativi».

Gianluca Casini: «Si deve passare dall'urbanistica del nuovo a quella della riqualificazione edilizia, manutenzione più puntuale e assidua, maggiore decoro urbano. Fare il nuovo polo scolastico nel parco centrale, spostamento della scuola di musica all'ex Ilva per creare il grande polo della cultura comprendente teatro, museo, biblioteca e nuova scuola di musica». 

Data la vicinanza con poli industriali importanti, Scarlino da una parte e Piombino dall’altra, che iniziative prenderete in materia ambientale?
 
Andrea Benini: «Dobbiamo chiedere tutti i controlli ad aziende, Asl e Arpat riguardo alle emissioni in aria e in mare. Riguardo l’inceneritore di Scarlino, la nostra giunta si è sempre battuta contro questa tecnica e continueremo a tener d’occhio l’impianto. Dobbiamo spingere sulla valorizzazione della raccolta differenziata, creando così un nuovo ciclo dei rifiuti. Ma i controlli devono essere a tutto campo, installando centraline nelle zone più a rischio della città così da poter segnalare ogni minimo valore sospetto».

Cinzia Tacconi: «Riguardo all’inceneritore di Scarlino dovremo chiedere controlli regolari, anche da rendere pubblici. Ma è mia intenzione anche stipulare un protocollo d’intesa tra tutti i Comuni che si affacciano sul golfo, perché il mare è lo stesso. Non possiamo pensare che quello che esce da Piombino non ci tocchi. Chiederemo anche dei chiarimenti riguardo la realizzazione del nuovo porto piombinese, ideato per accogliere la Costa Concordia. Per capire cosa quegli scavi comporteranno al mare».

Francesco De Luca: «L’incenerimento è una tecnica preistorica. Ma parlando con i commercianti ho capito che uno dei problemi maggiori sono i rifiuti e la Tares che ne consegue. La soluzione in questo senso è la raccolta differenziata:i dati del comune di Follonica dal 2009 al 2014 sono quasi identici : si va dal 44,21% di inizio legislatura al 44,20 % di oggi. Quindi , un’altra “prima cosa” che farò da Sindaco sarà portare la raccolta a Follonica all’80% entro metà mandato».

Giesuè Ariganello: «Un problema che riguardaFollonica è l’eternit, presente su molti capannoni industriali e non solo. Deve essere smaltito. Una volta sindaco incentiverò ogni impresa o singolo cittadino nella sostituzione dei tetti in eternit con pannelli fotovoltaici o altri tipi di strutture a basso impatto ambientale. Naturalmente per prime dovranno essere sistemate tutte quelle strutture pubbliche che ne hanno bisogno con un investimento economico che ci porterà grandi vantaggi in un prossimo futuro».

Gianluca Casini: «I poli industriali oggi ancora attivi non possono essere superati almeno nel medio breve periodo, per cui occorre da un lato operare affinché ci possa essere una credibile alternativa lavorativa ed imprenditoriale dall'altro lato maggiori controlli monitoraggi delle matrici ambientali come aria, acqua e terreni essere totalmente inflessibili nel garantire la salute dei cittadini».
 

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