Foto Ansa

«Sto bene, il problema è stata la detenzione, la privazione della libertà personale. Non ho subito alcun tipo di violenza. Sono state queste le prime parole di Gabriele Del Grande, il giornalista toscano giunto questa mattina all’aeroporto di Bologna dopo la detenzione in Turchia  e la liberazione di questa notte. «Sono stato vittima di una violenza istituzionale. Quello che mi è successo è illegale, un giornalista privato della libertà mentre sta svolgendo un lavoro in un paese amico» ha aggiunto mandando «un saluto a tutti i giornalisti che sono ancora in carcere in condizioni peggiori della mia in Turchia e in tutto il mondo».

Il cartello esposto nella loro locanda dai genitori di Gabriele (Foto Ansa)

Il sindaco: «Aspettiamo Gabriele a Lucca» «Con grande gioia questa mattina abbiamo appreso la notizia della liberazione di Gabriele Del Grande. Grazie a tutti i cittadini che si sono mobilitati e, appena se la sentirà, aspettiamo Gabriele a Lucca per salutarlo!». Così su Facebook Alessandro Tambellini, sindaco di Lucca, città di cui è originario Gabriele Del Grande. Nei giorni scorsi in città erano state promosse più iniziative per la liberazione del documentarista, e striscioni per la sua liberazione erano stati esposti sulla facciata di Palazzo Orsetti e Palazzo Ducale, sedi rispettivamente del Comune e della Provincia.

Il presidente della Provincia: «Siamo felici» Anche il presidente della Provincia di Lucca e sindaco di Capannori, Luca Menesini, ha commentato sul suo profilo facebook la notizia della liberazione di Del Grande: «Liberato! Gabriele è stato liberato questa notte. E sta tornando a casa. Noi siamo felici. Molto felici!», ha scritto.

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