FIRENZE – Pistacchio, cioccolato, nocciola. Il podio dei gusti preferiti dall’italiani. Per una passione irrinunciabile, il gelato, amato dal 93% della popolazione.

Nell’ultimo anno, sulla base di dati dell’Osservatorio Sigep (Salone internazionale della gelateria, pasticceria, panificazione artigianale e del caffè) il consumo pro-capite in Italia – informa una nota l’azienda toscana Slitti, che ha rilanciato i dati dell’Istituto del Gelato Italiano e Bva-Doxa – è di quasi 3 kg a testa per un giro d’affari che nel 2022 ha raggiunto i 2,7 miliardi (+16%), mentre in Europa ha sfiorato i 10 miliardi (+13%). A livello globale la sorpresa è la Nuova Zelanda come Paese più “goloso” con oltre 28 kg procapite di gelato consumato all’anno, seguita da Stati Uniti, con oltre 20 kg e Australia a 18 kg. Le gelaterie artigianali in tutto il mondo sono circa 100.000.

Sotto il profilo della scelta e come riconoscere un gelato artigianale da uno semi-industriale, Andrea Slitti, offre alcuni consigli, tra questi quello di fare attenzione al colore, che se troppo intenso e troppo vivace il gelato potrebbe essere stato preparato con semilavorati e a livello gustativo il sapore potrebbe risultare troppo marcato proprio a causa degli aromi aggiunti. Non mancano consigli, da parte dell’azienda, anche sul fare attenzione al libro o alla tabella degli ingredienti “che ogni gelateria deve esporre obbligatoriamente”.

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