E’ stata depositata in Procura a Siena e acquisita tra gli atti dalla Magistratura la lettera anonima recapitata a Antonella Tognazzi, vedova dell’ex capo comunicazione di Banca Mps David Rossi morto il 6 marzo 2013 precipitando dalla finestra del suo ufficio.

La lettera «Ci sono nella vita situazioni che vogliono che siano andate in un modo mentre invece sono andate in modo diverso, sì, sono stati sparati due colpi di arma da fuoco in quei giorni, ed io posso scriverlo e a me confermato anche da persone vicine». E’ il contenuto di una lettera firmata “un vigliacco”, datata 21 novembre, recapitata alla vedova di Rossi. Nella lettera si spiega che i colpi sarebbero stati sparati «dall’interno verso l’esterno» e «dove siano finite le pallottole nessuno lo sa, ma a vista, basta vedere nella parte di fronte alla finestra e chissà che non appaiano». «Sono in questo letto ormai in procinto di passare ad altra vita – si legge ancora -, ma è da giorni anzi da anni che vivo con il rimorso di non aver mai detto cose e/o fatti sulla morte» di Rossi. «Lascio questa mia memoria in busta chiusa sigillata a persona di mia fiducia che non sa cosa possa contenere, e come da accordi la deve imbustare solamente dopo la mia morte. Il perché del Vigliacco? Perché sono una persona umana, e volevo vivere una vita tranquilla fino alla mia morte, nella vita si ha paura dei poteri forti».

Accertamenti sui contenuti La lettera, depositata dalla stessa Tognazzi prima che i suoi contenuti fossero svelati dalla trasmissione Le Iene, è stata aggiunta al fascicolo modello 45, ovvero quello relativo a fatti non costituenti notizia di reato, a seguito di nuovi elementi e testimonianze riportati da stampa e tv sulla morte di Rossi. La Magistratura senese effettuerà accertamenti sui contenuti della lettera.

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