Foto profilo twitter Cgil Toscana

FIRENZE – Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, intervenendo al tavolo per la Gkn di Campi Bisenzio che si è tenuto queto pomeriggio in Prefettura a Firenze e al quale erano seduti, fra gli altri, la viceministra Alessandra Todde, le istituzioni e le parti sociali, ha espresso la sua profonda preoccupazione per la gestione del licenziamento dei 422 lavoratori dello stabilimento toscano.

«Ritrovarsi senza lavoro da un giorno all’altro – ha detto Giani, rivolgendosi ad Andrea Ghezzi, ad di Gkn Italia collegato in remoto e non intervenuto al tavolo in Prefettura – e scoprirlo attraverso una mail, significa saltare a piè pari i diritti e la dignità dei lavoratori, senza nemmeno prospettare l’attivazione di un iter di ammortizzatori sociali. Questa procedura nega la dignità del lavoro – ha dichiarato con forza Giani – ricordando all’azienda che qui siamo in Toscana e in Italia e non permettiamo che si calpestino le procedure e la prassi della nostra legislazione sul lavoro frutto della nostra storia».

Operai Gkn durante l’incontro in Consiglio regionale

Melrose Industries ci metta la faccia

«A Melrose Industries chiedo – ha aggiunto Giani – di metterci la faccia assumendosi le proprie responsabilità perché, e lo dico con chiarezza, noi in Toscana questi comportamenti non li accettiamo e lo diremo al mondo quanto sta accadendo qui: una mercificazione dell’attività produttiva».  Con Giani, per la Regione Toscana, erano presenti in Prefettura Valerio Fabiani, consigliere del presidente per le crisi aziendali, Alessandra Nardini assessore al lavoro, supportati da Paolo Tedeschi dell’ufficio della Presidenza.

Viceministra Todde: «Da azienda comportamento scorretto»

«Quello dell’azienda è stato un comportamento che trovo assolutamente scorretto» ha detto la viceministra Todde. «Chiudere uno stabilimento di punto in bianco con una mail – ha aggiunto – dà l’idea di guardare solo a logiche di profitto senza rispettare la dignità dei lavoratori e il rispetto delle relazioni industriali e della contrattazione italiana. Nessuno sta considerando possibilità di ristrutturazione industriale che consideri o il ritiro della procedura di licenziamento, o l’avvio di un percorso condiviso con i sindacati e il Mise per trovare le migliori soluzioni. L’azienda fa parte di un Gruppo multinazionale e l’analisi fatta su un unico stabilimento non regge, perché serve un’analisi più generale. L’azienda deve considerare che questo non è un periodo normale, stiamo uscendo dalla pandemia. Auspico si torni a un percorso condiviso. Con le scelte unilaterali non si affronta nulla».

La protesta dei lavoratori fuori dalla Prefettura

Fuori alla Prefettura oltre 200 lavoratori della Gkn, con tamburi, bandiere e fumogeni, hanno dato vita a un presidio di protesta contro la chiusura dello stabilimento di Campi Bisenzio.

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