«Ci aspettiamo che in autunno ci sarà il 60% in meno di nostri studenti su suolo italiano», per via del ritardo nella riapertura dovuto agli strascichi dell’emergenza Covid. Lo ha affermato Portia Anna Preybs, presidente dell’associazione Aacupi che rappresenta oltre 150 università e college nordamericani e australiani con sedi in Italia, in occasione della firma di un accordo con la Federazione regionale delle Misericordie per l’accesso alla rete ambulatoriale da parte di studenti e personale.

Sguardo al 2021 «Per il secondo semestre accademico aspettiamo un gran numero di studenti che non saranno potuti venire in autunno, non per colpa loro ma per motivi organizzativi e legali», ha spiegato Preybs. Dopo l’emergenza Coronavirus «alcune università americane cercheranno di riportare gli studenti a Firenze in autunno», mentre altre lo faranno «direttamente a primavera 2021», ha detto a sua volta Fabrizio Ricciardelli, segretario dell’Aacupi, secondo cui «ci saranno forse problemi di gestione logistica dei ragazzi, se saranno tutti ‘pressati’ in primavera».

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