L'assessore regionale all'agricoltura Marco Remaschi

Un aiuto alle imprese di due settori che hanno pagato e stanno pagando un prezzo abbastanza elevato per l’emergenza Covid 19. La Regione ha approvato una delibera che mette a disposizione 3 milioni 630 mila euro per i settori floricolo e ovicaprino.

“Sono due tra i settori – spiega l’assessore all’agricoltura Marco Remaschi – che hanno subito gravi danni economici in conseguenza dell’emergenza sanitaria causata dal Coronavirus. Appena abbiamo avuto l’evidenza della gravità della situazione ci siamo subito attivati, prima con lo stanziamento delle risorse con la variazione di bilancio ed ora con la fase di attuazione degli aiuti. La concertazione con le organizzazioni di rappresentanza è stata utile per definire criteri certi e rapidamente verificabili, al fine di consentire una erogazione rapida delle risorse che sono quantomeno cruciali per la sussistenza di molte aziende del settore. A breve adotteremo un’altra delibera per quanto riguarda criteri e modalità del sostegno al settore ovicaprino, dato che il confronto è ancora in corso”.

Le risorse complessive vengono così ripartite, tenuto conto delle esigenze e della situazione di mercato e delle valutazioni condotte attraversp il confronto con le parti sociali: 2,43 mln di euro al settore floricolo, 1,2 mln di euro a quello ovicaprino.

La delibera, come anticipato, approva anche i criteri e le modalità per la concessione dell’aiuto diretto al settore floricolo, consistente in una sovvenzione a ristoro sia della diminuzione dei ricavi di vendita che dell’aumento dei costi di smaltimento dei fiori non vendibili. I beneficiari della sovvenzione diretta sono gli imprenditori agricoli professionali (singoli od associati), i coltivatori diretti, iscritti all’Inps che coltivano fiori in serra e/o pieno campo sul territorio regionale.

Il contributo viene erogato proporzionalmente alla percentuale di diminuzione del volume di affari subita riferito alla sola vendita dei prodotti floricoli fiori e fronde recisi, calcolata in base al confronto tra la sommatoria degli importi di fatture o altri documenti fiscali comprovanti le vendite del periodo marzo-aprile 2019 e quella del periodo marzo-aprile 2020. L’aiuto viene richiesto dai beneficiari tramite il sistema informatico Artea, che provvederà all’erogazione ai beneficiari.

Articolo precedenteGli altri effetti del coronavirus. Previsto un calo del 60% di studenti americani
Articolo successivoCoronavirus e turismo. Azione Ncc: «Tutto cancellato fino a marzo 2021: in fumo 2 miliardi di euro»