PRATO – A seguito dell’entrata in vigore dell’obbligatorietà della certificazione verde sui luoghi di lavoro molti cittadini cinesi, inoculati con due dosi di vaccino antiCovid Sinovac, sono sprovvisti di Green pass (certificato verde) perché il vaccino Sinovac non è riconosciuto dall’Ema.

Per risolvere questo problema l’Associazione Generale Ramunion Italia ha scritto al Presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ricordando che ci sono molti cittadini italiani, inoculati in Cina col Sinovac che non possono rientrare in Italia e vedersi assegnare il Green pass. «Molti dei miei connazionali – scrive il presidente Luca Zhou Long – ben lungi dall’essere contrari al vaccino, sono stati inoculati con il Sinovac, vaccino cinese non riconosciuto dall’Ema e quindi non valido per l’ottenimento del Green Pass italiano; si capisce immediatamente come questa situazione comporti disagi notevoli nella filiera produttiva, non per mancanza del vaccino quanto per l’impossibilità di ottenerne la certificazione. Avendola incontrata più volte in passato per altre motivazioni – prosegue Luca Zhou Long rivolgendosi sempre a Giani – ho potuto apprezzare il suo pragmatismo e la sua filosofia sostanziale, rivolta alla soluzione delle problematiche. Le chiedo quindi di intercedere non tanto per il cittadino cinese, quanto per il lavoratore extracomunitario che, avendo comunque rispettato la legge, rimane impigliato nelle pastoie burocratiche e deve veder soffrire il suo lavoro per l’impossibilità di ottenere una semplice autorizzazione amministrativa».

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