FIRENZE – In corsia per forza, ma non in tutte. Dalla Regione è arrivato l’invito alle aziende sanitarie a fare attenzione alla collocazione dei medici no-vax negli ospedali.

Professionisti che sono stati reintegrati per volontà del governo. In una circolata inviata dalla direzione dell’assessorato alla Salute si chiede di evitare che i sanitari riammessi vadano nei reparti in cui vi siano pazienti prevalentemente affetti da patologie che riducono in maniera significativa le difese immunitarie, come – solo per citare alcuni esempi – trapiantati di organo solido o di midollo, malattie oncoematologiche o malattie in trattamento immunosoppressivo.

L’applicazione del documento di valutazione dei rischi redatto ai sensi del decreto legislativo 81 del 2008 – si precisa ancora nella circolare – costituisce il riferimento fondamentale per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori e si ricorda di mantenere il corretto utilizzo delle mascherine Ffp2 e di tutti gli altri necessari dispositivi di protezione, compreso il rispetto delle norme igienico comportamentali.

Quanto alla sorveglianza sanitaria da parte del medico competente, come precisato di recente anche dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, dovrà essere effettuata agli operatori non vaccinati esclusivamente nei casi previsti dall’art. 41 del decreto del 2008, comprese dunque le visite preventive e periodiche per stabilire l’idoneità alla mansione.

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