SIENA – I giovani musicisti, già allievi dei corsi di alto perfezionamento della Chigiana, dove muovono i primi passi le star della musica del futuro, crescono, diventano famosi e tornano a suonare, protagonisti dei concerti dell’Accademia.

E, così, la Micat in Vertice occasione per molti talenti chigiani di incontrare un pubblico nuovo e di affacciarsi sulla scena internazionale, venerdì 18 febbraio, al Teatro dei Rozzi, accoglie il giovanissimo violoncellista Ettore Pagano. Classe 2003, ha iniziato lo studio del violoncello da autodidatta a 9 anni; nel suo percorso, è stato allievo dell’Accademia Chigiana sotto la guida di Antonio Meneses e David Geringas. Dopo aver completato gli studi, ha vinto numerosi premi italiani e internazionali. Ha suonato in varie orchestre come primo violoncello; conta al suo attivo la presenza in alcune tra le più importanti sale da concerto; nel 2018 ha già inciso il suo primo CD.

Pagano è un esempio di eccellenza nel panorama giovanile italiano. Al Teatro dei Rozzi, accompagnato al pianoforte da Monica Cattarossi, saprà conquistare il pubblico con un concerto dedicato alle opere per violoncello di due tra gli autori più appassionanti del Novecento: la Sonata in si minore op. 8 per violoncello solo di  Zoltán Kodály, la Sonata in do maggiore op. 119 di Sergej Sergeevič Prokof’ev

La Sonata per violoncello di Kodály, il musicista ungherese più importante del Novecento, si articola in tre movimenti distinti, ma non diversi armonicamente. Dopo il primo tempo costruito su una melodia frastagliata nella sua politonalità, nell’Adagio emerge l’estensione più grave del violoncello. Il terzo tempo ha un carattere virtuosistico con un allegro finale che impegna l’abilità tecnica del solista nell’intricato gioco delle sonorità di grado e intensità contrastanti.

In perfetta successione musicale, la Sonata in do maggiore op. 119 di Prokof’ev: predilìge i momenti lenti o moderati, con cui il violoncello esprime la sua cantabilità. Così nel primo tempo che, Andante Grave, accoglie episodi in contrasto con la sezione principale. Il ‘Moderato” appare concepito idealmente come un tradizionale Scherzo. L’ ‘Allegro ma non troppo’ conclusivo riesce magistralmente a mantenere, anzi ad esaltare, l’iniziale slancio lirico, in un disegno costruttivo di grande articolazione dinamica.

Alle 20,30, guida all’ascolto; inizio concerto, sostenuto dal professor Nicola Carretti, alle 21 (www.chigiana.org).

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