Largo comunale di via Fratelli Orsi a Bagno a Ripoli intitolato a Emanuela Loi, prima agente della Polizia di Stato a perdere la vita in servizio, uccisa dalla mafia insieme al giudice Paolo Borsellino e i colleghi della scorta nella strage di Via D’Amelio.

Un nuovo luogo della memoria La cerimonia di intitolazione si è aperta con il picchetto d’onore della Polizia di Stato e la lettura della motivazione del conferimento ad Emanuela Loi della Medaglia d’Oro al Valore Civile. Il sindaco Francesco Casini lo ha definito un nuovo luogo della memoria che rinnova l’impegno della comunità ripolese nella lotta alle mafie e nella promozione di una cultura della legalità, specie tra le nuove generazioni.  E ha ringraziato i promotori dell’intitolazione e le forze dell’ordine per il loro impegno quotidiano. Gli studenti, che hanno cantato l’Inno di Mameli, hanno successivamente letto un testo in ricordo di Emanuela Loi. Dopo gli interventi dei rappresentanti del Silp Cgil e dello Spi Cgil, il questore Armando Nanei ha chiuso l’iniziativa con un breve intervento, spiegando che Emanuela Loi non è morta «sul lavoro ma per il lavoro, per garantire pace, giustizia e libertà». E ha invitato i giovani presenti a prendere esempio da lei per il suo coraggio.

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