Foto pagina Facebook Cgil Pisa

SANTA CROCE SULL’ARNO – «Il danno di immagine già si intravede e speriamo che non sia mortale, quindi l’Associazione conciatori, travolta da questa inchiesta, faccia in fretta chiarezza sull’accaduto».

«Chiediamo alle istituzioni e alla politica di salvaguardare il territorio»

A dirlo il segretario provinciale della Cgil di Pisa, Mauro Fuso, oggi nel corso di un presidio a Santa Croce sull’Arno (Pisa) a tutela della legalità, dopo l‘inchiesta della Dda di Firenze su presunte infiltrazioni della ‘Ndrangheta in Toscana che ha decapitato i vertici dell’associazione di categoria per presunte irregolarità nello smaltimento dei fanghi conciari. «Chiediamo inoltre alla magistratura – ha aggiunto Fuso – di fare presto e bene il suo lavoro arrivando a una rapida conclusione delle indagini, sperando che non vi siano ulteriori ricadute sulle attività produttive e sui lavoratori. Siamo fortemente preoccupati e per questo chiediamo alle istituzioni e alla politica di salvaguardare il territorio: già c’è il danno ambientale, facciamo in modo che ad esso non ne segua uno altrettanto grave di tenuta economica e sociale per il distretto con ricadute nefaste sui livelli occupazionali di questo territorio».

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«Presenza della malavita da anni in Toscana»

Per il segretario della Cgil pisana, «ormai è un dato di fatto la presenza della malavita organizzata in Toscana, e questa presenza c’è da anni. Sempre più dove ci sono danni ambientali e mancanza dei diritti si scopre che dietro c’è chi se ne approfitta. Per questo ci chiediamo per quale motivo si deve semplificare o addirittura abolire il codice degli appalti? Attenzione perché si rischia di fare di peggio rispetto a quanto sta già accadendo in termini di appalti pubblici. Noi continueremo a vigilare su legalità, clausole sociali e diritti dei lavoratori».

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