FIRENZE – Le ramificazioni criminali avevano attecchito anche in Toscana. Diciotto persone sono indagate della Procura antimafia di Firenze. Avrebbero intrattenuto rapporti con i Casalesi.

Nei loro confronti le ipotesi di reato sono impiego di denaro di provenienza illecita, emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, trasferimento fraudolento di valori e bancarotta fraudolenta. Le investigazioni, condotte dalla Gdf di Vicenza, si sono incentrate su un imprenditore operante nel settore edile, originario di Casaluce (Caserta) e trapiantato a Grosseto, già condannato dalla Corte d’Appello di Napoli con sentenza definitiva per estorsione aggravata dal metodo mafioso per aver agevolato il gruppo criminale di Vincenzo Zagaria.

Tra le province di residenza degli indagati anche Massa Carrara. Secondo le accuse, “gli indagati avrebbero distratto fraudolentemente in favore di altre imprese agli stessi riconducibili denaro, materiali, attrezzature e contratti d’appalto, quantificabili in quasi 5 milioni di euro”. Destinatari dell’avviso di conclusione di indagini sono risultate anche due società a responsabilità limitata con sede a Grosseto.

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