«Nessuno pensi di operare per la rimozione della Costa Concordia sull’isola senza tenere presente che le priorità, ambientali, economiche e sociali, sono e rimangono quelle del Giglio. C’è un consorzio di società, di cui abbiamo preventivamente valutato la corrispondenza del progetto alle attese della popolazione, che è stato indicato come vincitore della gara e che dovrà dimostrare nei fatti più che nelle parole le proprie capacità eseguendo i lavori a regola d’arte e nei tempi stabiliti; c’è l’armatore che ha il dovere e l’obbligo di portare a termine questa operazione nel miglior modo possibile e senza conseguenze e ci sono gli enti preposti, locali, regionali e nazionali, che vigileranno, ciascuno per il proprio ruolo, centrale e non marginale e con atteggiamento propositivo e non proibitivo, a tutela dei cittadini e del territorio perché tutto si svolga secondo quanto stabilito. Ogni altra considerazione o dichiarazione circa la rimozione della Concordia non solo rischia di essere avventata ma è fuori luogo, priva di una qualsivoglia utilità e rischia di produrre effetti e danni incalcolabili per la gente del Giglio e per la sua economia già duramente messa alla prova.
Occorre mantenere, come già fatto con grande senso civico fino al completamento delle operazioni di rimozione del carburante, senso di responsabilità da parte di tutti i soggetti coinvolti, senza fughe in avanti o altri intendimenti. Ci sono ancora due motivi al di sopra di tutto e di tutti per cui questa vicenda arrivi a rapida conclusione: il rispetto delle famiglie delle vittime e dei dispersi e il rispetto della popolazione del Giglio che ha il diritto di tornare alla normalità prima possibile».

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