Foto Ansa
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La società Cerved si è aggiudicata la gestione della piattaforma Juliet, che si occuperà del recupero di 9 miliardi di sofferenze di Mps. Lo ha comunicato la stessa banca al termine del cda dell’istituto senese che si è svolto a Milano.

Npl a Cerved Mps ha raggiunto con Cerved Group un’intesa vincolante per la cessione, a fronte di un corrispettivo di 105 milioni di euro, della propria piattaforma di crediti in sofferenza. Cerved diventerà proprietario del veicolo che avrà in gestione le sofferenze non cartolarizzate e una percentuale significativa di quelle che si genereranno nei prossimi dieci anni. Il veicolo avrà altresì il diritto di aggiudicarsi la gestione di un terzo delle sofferenze oggetto di cartolarizzazione nell’ambito del piano di deconsolidamento di 27 miliardi di euro di Npl. Al corrispettivo della cessione potrebbe aggiungersi un earn out di massimi 66 milioni, basato sul raggiungimento di determinati risultati economici in un arco temporale fino al 2024. Il closing dell’operazione, previsto entro il primo trimestre 2017, è soggetto oltre che all’approvazione dell’autorità di vigilanza anche al positivo completamento dell’aumento di capitale e della contestuale cessione dei crediti in sofferenza. Mediobanca ha agito in qualità di advisor finanziario della Banca mentre lo studio legale Bonelli Erede ha agito come advisor legale.

COMUNICATO STAMPA MPS: Cessione_piattaforma_crediti_sofferenza (Npl)

La conversione dei bond Ammontano complessivamente a circa 4,5 miliardi di euro, invec, i bond che saranno aperti alla conversione volontaria in azioni Mps, nell’ambito dell’operazione avviata dalla banca per ridurre l’ammontare dell’aumento di capitale da 5 miliardi. Coinvolti saranno solo i bond subordinati e non i senior ma l’opzione della conversione verrà offerta anche ai piccoli risparmiatori. Ancora oggetto di valutazione la conversione del bond ibrido Fresh da 1 miliardo. Mps offrirà ai titolari di obbligazioni subordinate di convertire i propri titoli in azioni ad un valore compreso tra l’85% e il 100% del valore nominale. Per i titoli Tier 1, i più rischiosi, la proposta di conversione dovrebbe essere attorno all’85% del valore nominale mentre per i bond Tier II, meno rischiosi dei Tier 1, la conversione dovrebbe avvenire al 100% del nominale, cioè alla pari.

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