La settimana più calda per Siena inizia oggi. Quella decisiva per rilanciare una città che vive un vuoto di potere come mai le era accaduto nella storia recente. È la settimana sospesa. Quando ancora i giochi sono da farsi e nelle strade si respira aria di Palio. Da oggi la terra è in Piazza e dieci popoli iniziano a trepidare per conoscere la propria sorte. Con la presentazione stasera del Drappellone, dedicato alla visita di San Francesco a Siena, si entra nel vivo. E anche le istituzioni cittadine.

Battesimo del fuoco per le autorità Anche le autorità cittadine hanno cominciato a dedicarsi al Palio. Questa mattina in Prefettura si è riunito il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, presieduto dal Prefetto di Siena, Renato Saccone, con all’ordine del giorno «le misure di prevenzione e sicurezza in occasione del Palio del 2 luglio prossimo». Per lui e per il commissario prefettizio di Siena, Enrico Laudanna, compaesani di Santa Maria Capua Vetere, si tratta del battesimo del fuoco. La prima volta da protagonisti nella gestione dell’ordine pubblico e della sicurezza a Siena per il Palio. Pare che il Prefetto conosca già bene i nomi delle contrade e dei suoi principali rappresentanti. La cosa lascia ben sperare. Intanto per mercoledì 27 è in programma la cosegna delle onorificenze al merito della Repubblica. Tra gli insigniti anche l'ex sindaco di Siena, Maurizio Cenni, che assume il titolo di commendatore.

Il commissario stoppa la Siena rumena Il commissario Laudanna è alle prese con la macchina comunale. E sono cominciate alcune novità. Pare non sia andato alle previsite al Ceppo, mentre c’è andato, da privato cittadino, l’ex sindaco Franco Ceccuzzi. Poi, pare, avesse chiesto il motivo della assenza delle bandiere italiana ed europea fuori da Palazzo pubblico ma nessuno è stato in grado di dargli una spiegazione. E, infatti, le bandiere non garriscono al vento come in ogni altro palazzo comunale. Tuttavia, ha dato il suo deciso stop al Comitato per Siena Capitale della cultura europea 2019. Era stata annunciata una iniziativa per domani, martedì 26 giugno, per la presentazione del logo. Ma, pare, che lo stesso Laudanna ne fosse all’oscuro. Dunque, tutto annullato. Il Corriere di Siena, poi, ha pubblicato anche il logo #2019SIEU e, francamente, appaiono ben motivate le perplessità della omonimia con una città rumena. Uno scivolone non da poco per il comitato voluto da Franco Ceccuzzi e che sta provando a lavorare in assenza di chiare indicazioni politiche.

Alle prime armi anche in Banca È il primo Palio da protagonisti anche per il presidente della Banca Mps, Alessandro Profumo, e il suo amministratore delegato, Fabrizio Viola. Ma loro avranno un ruolo più defilato e si occuperanno solo di fare gli onori di casa per gli ospiti che si affacceranno da Palazzo Sansedoni. Ancora non sono giunte indiscrezioni sulle presenze. Ma la settimana è comunque decisiva anche per loro. Domani, dopo uno slittamento di 24 ore, è convocato il cda della Banca che dovrà approvare il nuovo piano industriale 2012/15 (leggi). Il futuro dell’istituto di credito «più antico del mondo» (come ripetono con un pizzico di orgoglio le guide ai turisti in piazza Salimbeni) è appeso a quel documento, così come quello dei 30mila dipendenti. I sindacati sono sul piede di guerra e sospettano la chiusura a riccio dei vertici, temono tagli al personale. Il documento sarà presentato alla comunità finanziaria e ai giornali mercoledì 27 giugno a Siena. È una novità tutta da decifrare. Giuseppe Mussari preferiva la piazza milanese e Profumo quella senese.

Benzina sul fuoco del Pd Potrebbe essere il primo Palio da protagonista anche per Niccolò Guicciardini. Se tutto va come vuole una parte del Pd mercoledì 27 è convocata l’assemblea provinciale del partito e lui potrebbe sostituire la dimissionaria Elisa Meloni (leggi). L’invito, da più parti, era stato quello di abbassare i toni (leggi) in nome di un Pd che dopo le recenti spaccature in Consiglio comunale tra ex Ds e ex Margherita (leggi) riuscisse a ritrovare la sua unità, magari nel nome di Guicciardini. Ma gli appelli sembrano caduti nel vuoto. Un gruppo di iscritti al partito, infatti, ha inviato ai media una lettera per denunciare «forzature che violano lo Statuto e il Codice Etico del partito in vista dell'elezione del nuovo segretario provinciale» con tanto di ricorso urgente alla Commissione territoriale di garanzia del Pd di Siena. «Con un blitz notturno si cerca di impedire la legittima partecipazione di iscritti e aderenti alle decisioni democratiche del nostro partito» si legge nella nota. Nel ricorso, viene chiesto «l'annullamento della delibera assunta in data 20 giugno 2012 dall'Assemblea territoriale PD di Siena concernente la convocazione per il giorno 27 giugno di seduta del medesimo organo finalizzata all'elezione del segretario territoriale del PD ai sensi dell'articolo 10 coma 7 dello Statuto regionale del PD della Toscana. Il Pd deve essere un partito aperto e plurale – dichiara il gruppo di iscritti Pd – che attraverso la sintesi e il confronto propone ai cittadini una vera cultura di governo. La chiusura, le forzature, le violazioni regolamentari, le esclusioni non appartengono alla cultura democratica e rischiano di minare irreparabilmente la scommessa che tutti abbiamo fatto nel 2007 fondando il Pd e andando oltre i precedenti partiti di provenienza. Chi punta a dividere, mette a rischio il progetto del Pd».
Premesse che non lasciano intravedere spiragli di luce e di distensione in un partito ormai sempre più sospeso nel vuoto. Come la città.

(in collaborazione con Susanna Danisi)

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