siena1_1.jpgL’attesa è una delle componenti più importanti del Palio di Siena. Può durare undici mesi, come il tempo fra il Palio di agosto e quello di luglio dell’anno successivo, oppure pochi secondi, dieci, al massimo venti, il tempo necessario per vedere uscire le bandiere dalle trifore a fine maggio, quando la sorte decide le Contrade che correranno il Palio. Quest’anno tutto appare un poco diverso, vuoi per i problemi della città, vuoi per il clima, che ha dispensato ben poco sole nel mese di giugno. Sicuramente hanno influito anche le vicende societarie delle due massime squadre cittadine di calcio e basket, straordinarie sul campo, ma entrambe vicine al fallimento societario, con i tifosi mobilitati per il loro salvataggio, dunque un poco disattenti all’imminente Palio. Mettiamoci poi anche le inchieste giudiziarie, che non hanno risparmiato praticamente nessuna istituzione ed ecco che a pochi giorni dalla Festa il clima appare un poco ovattato.

Tra amarezza e speranza In città si respira una forte amarezza, ma anche speranza. Tutti sono coscienti che le responsabilità sono sempre personali e mai della collettività, ma anche che l’immagine e le istituzioni cittadine sono state irrimediabilmente danneggiate. Tutto ciò ha portato anche ad un ridimensionamento nelle attività delle Contrade, meno opulente di una volta, con tanti contradaioli giovani che non hanno lavoro e qualche adulto che invece lo ha perso. Per fortuna è stato facile “tornare indietro”.

I valori reali E’ bastato ascoltare i più vecchi ed i più saggi, ricordandosi i valori che uniscono ciascuno dei diciassette popoli e sotto questi straordinari ombrelli ritrovarsi in festa, senza sorprendersi che si possa stare bene anche senza i dividendi della Fondazione Mps, purché ci sia amicizia e senso di appartenenza al sentimento che nelle diciassette divisioni lega da centinaia di anni i senesi alle loro pietre di origine. Ma tutto questo non sempre è semplice, essendo le Contrade unione di persone, con tutti i difetti, le ambizioni e la cattiveria che comunque il genere umano può avere.

La speranza della tradizione Senesi impazziti o Palio con poco fascino? Tutt’altro. A Siena basta una scintilla per incendiare d’amore i dieci popoli che domenica riceveranno il cavallo nella stalla. Se non sono bastate le previsite alla clinica del Ceppo, il Drappellone di Rosalba Parrini è lì a ricordare che è tempo di Palio. Il tufo sul Campo è stato steso e sabato mattina alle 5.30 scenderanno in pista i cavalli per le prove di notte, poi sarà ancora attesa per la Tratta. Ancora attesa dunque, attesa breve ma infinita per Giraffa, Chiocciola, Drago, Tartuca, Selva, Bruco, Aquila, Lupa, Pantera e Onda. Sarà bello per almeno quattro giorni dimenticare tutti i problemi che ci sono. Non è reato farlo, anzi è bellissimo, perché la speranza risiede anche nella tradizione, nel senso di appartenenza che in ogni caso lega i senesi e chi per amore ha scelto di vivere in questa straordinaria città, patria di “bellezza”.

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