20160115_145117«Non chiediamoci chi ha più colpe in questa morte ma impegnamoci perché migliori questa vita e affinché queste tragedie non succedano più». Queste le parole del vescovo emerito, Giovanni Snavino durante la cerimonia funebre per Ashley Olsen, la giovane americana trovata morta a Firenze lo scorso 9 gennaio. I funerali, celebrati da Padre Antonio. si sono svolti nella chiesa di Santo Spirito,  nell’omonima piazza alla presenza dei genitori di Ashley, Walter e Jarnett, e la sorella minore, oltre che il fidanzato della ragazza, Federico Fiorentini che ha portato un mazzo di rose rosse. Nessuna dichiarazione ai giornalisti da parte di famigliari e del fidanzato di Ashley Olsen anche perché protetti dagli amici della ragazza che ad alta voce hanno chiesto di rispettare il dolore di chi stava soffrendo.

ashley_olsenUna rosa bianca sopra la bara Pochi minuti prima dell’arrivo della bara in Piazza Santo Spirito, sono arrivati una decina di amici di Ashley Olsen, tutti recanti in mano una rosa od un mazzo di fiori. A titolo personale, portando la solidarietà ai familiari del Comune di Firenze, ha partecipato alla funzione religiosa l’assessore al welfare, Sara Funaro. Nessun rappresentante del Consolato dell’ambasciata americana di Firenze presente alla funzione funebre per la volontàe spressa dai genitori della giovane di una cerimonia privata. Sopra la bara di Ashley è stata posta una rosa bianca ed è prima entrata e successivamente uscita dalla chiesa di Santo Spirito accompagnata da un breve applauso, trasportata anche da alcuni calcianti della squadra dei Bianchi del calcio storico fiorentino, che hanno portato una bandiera listata al lutto.

Il vescovo: «Il nostro quartiere non l’ha aiutata a essere una donna forte» Nel corso della cerimonia funebre è stato letto il capitolo 12 del Vangelo di  San Giovanni dedicato alla storia di Lazzaro. «Il nostro quartiere non l’ha aiutata ad essere una donna forte, contro tutto e contro tutti, non le è bastata la sua arte e la sua capacità catartica in quel micidiale mix di alcol e droga – ha detto durante l’omelia il vescovo emerito Snavino – Tutti quelli che l’hanno conosciuta hanno sottolineato hanno sottolineato che era sempre gioviale e sorridente. La nostra speranza è che si sia portata con lei questo desiderio sincero manifestare al Signore questa volontà di avere quel sorriso. Lei è come un chicco di grano che muore per dare vita, per dare pane e secondo l’espressione del Vangelo per portare vino nuovo. Cara Ashley, Cristo sa vedere tutto questo dentro di te e ti chiede di avere fiducia. A noi Cristo chiede di risvegliarci, lo chiede alla città, al quartiere, alla comunità tutta. Risvegliarci ci chiede il Signore per prenderci le nostre responsabilità. Ho letto che qualche amica ha detto:’L’avevo avvisata’, amici non basta avvisarci, dobbiamo stare piu’ vicino l’uno con l’altro e aiutare a difendere i valori che ognuno di noi si porta nel cuore. Ognuno deve meditare seriamente su cio’ che il Signore in coscienza chiede a noi, ovvero una vicinanza, un desiderio di conoscere, sostenere, aiutare, accompagnare , a questo ci deve spingere la fede ed il senso umano della vita. Non chiediamoci chi ha piu’ colpe in questa morte ma impegnamoci perché migliori questa vita e affinche’ queste tragedie non succedano piu’. La Madonna aiuti e dia speranza ai genitori. Ci vuole grande rispetto per le persone. Ci vuole grande venerazione per ogni donna».

 

 

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