Guerrina Piscaglia è scomparsa da Ca' Raffaello il primo maggio 2014
Guerrina Piscaglia è scomparsa da Ca' Raffaello il primo maggio 2014
Guerrina Piscaglia è scomparsa da Ca Raffaello il primo maggio 2014

L’incidente probatorio sulla scomparsa di Guerrina Piscaglia, non fornisce novità sulle sorti della donna, allontanatasi da Ca Raffaello il primo maggio 2014. Ad essere ascoltato questa mattina per tre ore il parroco della frazione di Badia Tedalda (Arezzo) Padre Faustin che ha confermato di aver ricevuto confessioni da Padre Gratien, indagato per la scomparsa di Guerrina, su zio Francesco, un personaggio inesistente secondo la Procura di Arezzo. Il parroco di Ca Raffaello, rimasto in Africa per tre mesi, ha confermato che Padre Gratien gli avesse parlato di zio Francesco senza tuttavia discostarsi dalla versione già emersa, ovvero che questa persona avrebbe accompagnato Guerrina a Sestino il giorno in cui scomparve. Padre Faustin è apparso sereno ed ha risposto con puntualità alle domande del Gip del Tribunale di Arezzo Piergiorgio Ponticelli e del Pm Marco Dioni nonché degli avvocati Luca Fanfani in rappresentanza di Padre Gratien e Francesca Faggiotto per Mirko Alessandrini, marito di Guerrina, entrambi presenti in aula.

Via dal Tribunale senza rilasciare dichiarazioni Al termine dell’incidente probatorio padre Faustin è stato accompagnato in auto e non ha rilasciato dichiarazioni. «Siamo soddisfatti per la presenza e le conferme di Faustin – ha detto l’avvocato Faggiotto – ma l’incidente probatorio non ha aggiunto niente di più e soprattutto non ci dice dove è Guerrina. Siamo preoccupati per il figlio Lorenzo che la cerca disperato».

Padre Gratien preoccupato Padre Gratien è apparso invece preoccupato e non ha voluto parlare con i giornalisti. Per lui l’avvocato Fanfani: «Gratien poteva andare via dall’Italia quando voleva – ha detto il legale – e non lo ha fatto. A questo punto affronterà anche eventuali cambiamenti di scenario se ce ne fossero tenendo presente però che oggi le dichiarazioni di Faustin sono le stesse rilasciate a settembre anche se in altra veste processuale. Se non sono bastate a cambiare le cose prima non vedo perché dovrebbero farlo ora. Non essere preoccupati sarebbe tuttavia sciocco dunque rimaniamo pronti a tutto».

 

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