fiorentinaLa Fiorentina viene meritatamente sconfitta nel recupero della terza giornata del girone d’andata con match dello scorso 11 settembre interrotto al 27′ del primo tempo per impraticabilità del campo dello stadio di ‘Marassi’, e concluso ieri sera con la rete decisiva di Lazovic al 37′. Decisivi quindi i minuti finali della prima frazione non completata poco piu’ di tre mesi fa, in cui il Genoa, padrone di casa, ha schiacciato i gigliati, creando prima due palle gol clamorose, con errori di Tatarusanu ed Astori, con Gonzalo Rodriguez capace di salvare la conclusione di Simeone sulla linea di porta; e poi con il classe 90′ serbo capace di mettere in porta un cross da sinistra di Laxalt anticipando Milic. Assai confuse e nebulose le scelte tecnico-tattiche di Paulo Sousa capace di iniziare la sfida in terra ligure mandando in panchina tre quarti dei giocatori offensivi visti tre giorni prima con il Sassuolo, ovvero Federico Chiesa, Ilicic e Kalinic, e con un 4-3-3 che ha visto rispolverare Zarate nel ruolo di prima punta anomala e Milic esterno offensivo come mai visto prima fino ad oggi a Firenze.

Sousa: «Penso solo ad allenare non al calciomercato» I viola con il quarto k.o. da inizio stagione in campionato si fermano al settimo posto, allontanando i sogni di riagganciare quel quinto piazzamento, ultimo utile per partecipare alle prossime coppe europee. «La rinuncia a Kalinic dall’inizio è stata tattica e guardando in ottica alle prossime partite per equilibrare i minutaggi dei nostri giocatori – ha raccontato nel post gara Paulo Sousa – Lui è uno dei giocatori che ha corso con alta intensità nelle ultime partite. La rinuncia a lui per 25′ poteva funzionare se non avessimo dovuto rincorrere nel risultato. All’inizio abbiamo pensato ad aumentare i giocatori sulle nostre fasce e non abbiamo preso buone decisioni difensive, con difficoltà di costruzione del nostro gioco. La squadra ha lavorato tantissimo con uno spirito altissimo contro una squadra forte, intensa ma purtroppo abbiamo sbagliato tanto a livello individuale, settoriale, soprattutto difensivo. Il campo ci ha messo in difficoltà, la palla rimbalzava male. Purtroppo abbiamo approcciato male la gara, il buono è lo spirito visto nei miei ragazzi. Zarate? Nelle prime settimane di ritiro ha dimostrato l’atteggiamento giusto per avere continuità poi è successo qualcosa nella sua vita che non gli ha permesso di averla. Il calciomercato di gennaio? Penso solo ad allenare, non ho avuto contatti con il direttore sportivo per parlare di questo argomento».

 

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