medico.jpg«Prendo atto che oggi abbiamo una legge che consente ai chirurghi di svolgere la libera professione. Nel momento in cui questa legge sarà cambiata, se sarà cambiata ci adegueremo, naturalmente». Così l’assessore regionale per il Diritto alla Salute, Stefania Saccardi che si smarca nettamente dal governatore della Toscana, Enrico Rossi contrario alla libera professione dei medici pubblici in ospedale. «A oggi è possibile svolgere la libera professione al di fuori degli orari di lavoro: sono convinta che sia un valore» ha aggiunto l’assessore Saccardi, che ha sottolineato come «sempre di più in Toscana la libera professione viene svolta dentro le strutture pubbliche e questo comporta anche un’entrata per queste strutture».

Il freno dell’assessore Saccardi Se il presidente della Giunta regionale ha annunciato l’intenzione di promuovere una proposta di legge di iniziativa popolare per mettere al bando la cosiddetta intromoenia, ovvero la libera professione medica per chi lavora in ospedali e strutture pubbliche, l’assessore preme bruscamente il pedale del freno. Saccardi ha ribadito quale sia il suo obiettivo: «Noi siamo impegnati nel diminuire le liste d’attesa e a dare alla nostra sanità la migliore efficienza possibile per offrire le risposte migliori alle persone all’interno del servizio pubblico, dentro il quale svolgono anche la libera professione la maggior parte dei medici. Peraltro, abbiamo numeri molto in regola, in linea sulle liste d’attesa con le linee guida nazionali sull’oncologia e sulle urgenze. Il sistema pubblico risponde nel modo migliore e nei tempi previsti alle urgenze e alle problematiche di carattere oncologico, quindi a quelle più gravi per le persone». Un lavoro che si interseca con la riorganizzazione delle aziende sanitarie, cominciata il primo gennaio di quest’anno: «Stiamo nello stesso tempo lavorando per fare una rete sempre più stretta- ha proseguito ancora Stefania Saccardi – anche a seguito dell’approvazione della riorganizzazione del sistema sanitario tra le diverse aziende per poter rispondere sul territorio, attraverso la rete delle aziende alla domanda di smaltimento delle liste d’attesa nelle problematiche meno gravi e nella chirurgia programmata. Questo per poter garantire ai cittadini la migliore risposta all’interno del servizio pubblico».

«Il mio compito è far applicare la legge» Sul tema sollevato da Rossi «i medici hanno la possibilità di svolgere la libera professione, la svolgono al di fuori del normale orario di lavoro al servizio delle aziende sanitarie, ci sono anche numeri importanti di ore di straordinario che il sistema sanitario paga ai medici». L’assessore Saccardi ha promesso un adeguamento qualora dovesse cambiare il quadro normativo, ma «allo stato attuale governo un sistema che ha una legge che lascia questa facoltà. Quindi, il mio compito per il momento è di fare applicare la legge, nel modo più corretto possibile, avendo cura che tutto questo non vada a incidere sui diritti delle persone più fragili e deboli».

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