CASTELNUOVO BERARDENGA – Incursioni temporanee di Carlo Pizzichini a Castell’in Villa dove le sue creazioni raccontano ‘L’incanto della terra’. «Una mostra inaspettata attende i visitatori dei borghi e delle aziende del Chianti.

Nell’antico granaio, così ben restaurato per volere della principessa Coralia Pignatelli della Leonessa, presento una serie di opere sul paesaggio corredate da alcuni vasi ed oggetti in ceramica», dice il maestro Pizzichini. Titolare della cattedra di pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera, senese di nascita e con la sua arte apprezzato nel mondo, Carlo Pizzichini, fra l’altro, è membro dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze e, nella categoria artisti, dell’Accademia di Ginevra, Ong collegata all’Unesco. Negli anni ha affiancato alla sua pittura, la ceramica, la terracotta, il bronzo, la pietra e il vetro, lavorando negli studi di Siena, Zurigo, Canton Ticino, Celle Ligure e altri.

Come ogni importante occasione, l’ouverture de ‘L’incanto della terra’ è stata accompagnata da un evento con la presentazione di Mauro Civai e Enrico Toti, l’accompagnamento musicale del duo ‘Beatrice e Leonardo’ Associazione Culturale Musica Ensemble

L’idea?

«La mostra – continua Pizzichini – inaugura questo magico luogo, nel quale, prossimamente, saranno ospitati, esposizioni, anche incontri, dibattiti letterari, riunioni musicali all’insegna della Natura, della sua salvaguardia, del suo rapporto con l’uomo e della sua relazione con l’artificio. ‘L’incanto della terra’ nasce da un particolare apprezzamento per i miei dipinti notturni con il paesaggio iconico dei cipressi senesi. Sono stati esaltati da spiriti liberi che, anche fuori dai consueti circuiti, si adoperano per la diffusione dell’arte e della cultura».

‘L’incanto della terra’ va oltre la mostra, sintesi fra ispirazione e progetto?

«L’antico e il contemporaneo trovano in questo ambiente un modo giusto per stare insieme sotto il tema della natura, rispettata e lasciata in parte selvaggia. Una terra anche accarezzata dalla mano gentile dell’uomo che l’ha arricchita di filari, strade bianche, muretti e alti cipressi, che come guardiani sorvegliano ‘L’incanto della terra’».

La sua produzione è ricca e complessa. Cosa presenta a Castell’in Villa?

«’L’incanto della terra”, è un omaggio alla natura, al paesaggio, ai cipressi, visti in una visione al chiaro di luna; notturni e diurni si alternano, come tasti virtuali di un pianoforte che suonano visivamente la loro armonia. La mostra appare elegante e completa, dove la terra è evocata non solo nei paesaggi ma anche nella creta, nel grigio galestro e nell’argilla, dei vasi esposti oltre che nella perfezione delle meteore che appaiono come appena posate nel luminoso spazio» (Granaio di Castell’in Villa – Castelnuovo Berardenga; fino al 31 dicembre; orario 10/18 -www.castell’invilla.com).

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