Sì al vaccino, e anche in fretta per combattere subito la lingua blu. E’ il messaggio lanciato da Confagricoltura, Cia e Coldiretti. Chiarezza, innanzitutto: per le organizzazioni che rappresentano il mondo delle campagna in Sardegna è importante che gli allevatori facciano vaccinare i capi perché questo è l’unico modo per proteggere il patrimonio ovino. Una risposta, anche indiretta, a chi chiede lo stop ai vaccini anche alla luce dell’ultima inchiesta della procura di Roma. “E’ assolutamente necessario – hanno spiegato questa mattina in una conferenza stampa – non confondere quello che e’ successo nei primi anni Duemila, quando l’uso del vaccino vivo attenuato provocò l’insorgenza di ingenti effetti collaterali, e l’attuale campagna in cui viene somministrato un vaccino spento che, e’ scientificamente dimostrato, non comporta nessun effetto collaterale”.

Vaccino e disinfestazione Battista Cualbu, presidente di Coldiretti, ha ribadito che il punto di riferimento e’ sempre il protocollo nazionale che, come rimedi anti lingua blu, parla di vaccino e disinfestazione. “Ma siamo in ritardo – ha detto – non riusciamo a capire perchè in province come quella di Sassari siamo all’80% e in altre siamo ancora indietro. E’ una stagione che si preannuncia preoccupante per i focolai in Toscana, Lazio e Grecia”.

Verso l’unità di crisi – Le organizzazioni chiedono l’istituzione di un’unità di crisi permanente estesa anche alle altre patologie che minacciano gli animali. “Un’unita’ che deve coinvolgere anche le organizzazioni agricole – ha aggiunto Luca Sanna, presidente Confagricoltura – per avere il quadro completo della situazione ed evitare che si prendano decisioni sbagliate”. Le altre richieste: attivazione di sistemi di monitoraggio e controllo su effetti di malattia ed effetti del vaccino. E poi maggiore interazione tra sistema sanitario e organizzazioni e realizzazione di una campagna di comunicazione e informazione”. “Bisogna trovare il giusto rapporto tra la parte sanitaria – ha affermato Martino Scano, presidente Cia – e gli allevatori. E’ necessario affrontare i problemi a 360 gradi”.

I numeri – Quasi 114 mila capi morti e circa 274 mila animali che presentano sintomi clinici. Sono gli ultimi dati sulla lingua blu, aggiornati al 10 maggio 2014. Al 31 luglio 2014 la vaccinazione e’ arrivata a una copertura media di circa il 65 per cento dei capi. I focolai in atto, indicano le organizzazioni, sono quattro: Siliqua, Villasimius, Trinita’ d’Agultu e Valledoria. “Stiamo parlando di ‘sieroconversione’ di animali sentinella – ha precisato Luca Sanna, presidente Confagricoltura – e sono il segnale d’allarme che il virus, anche se non sta aggredendo gli allevamenti, sta circolando. Un segnale di preoccupazione che rende necessario accelerare la vaccinazione per arrivare a percentuali che ci mettano al riparo”.

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