C’è preoccupazione nelle campagne italiane per l’arrivo dei “giorni della merla” con l’aria gelida che, a partire da domani, porterà le temperature giù di colpo anche di 10 gradi. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori. Agricoltori agitati un po’ su tutta la penisola, ma in particolare al sud. Infatti proprio in Calabria, Sicilia e Sardegna sono annunciate violente precipitazioni e anche neve in bassa quota. Gli agricoltori spiegano che il freddo improvviso ed eccessivo vuol dire maggiori costi per il riscaldamento di serre e stalle, prodotti orticoli a rischio, difficoltà nell’approvvigionamento mangimistico per gli allevamenti e nel trasporto e distribuzione dei prodotti, specialmente quelli freschi. Di conseguenza, se le previsioni meteo verranno confermate per le coltivazioni in campo aperto c’è pericolo di congelamento e blocco della crescita. Spinaci, radicchio, cavoli, insalate, broccoli, finocchi e carciofi sono i prodotti più “minacciati”. E tra i comparti più in allerta, oltre l’orticoltura, c’è anche la zootecnia -aggiunge la Cia- che potrebbe risentire della diminuzione di resa produttiva degli animali causata dalle rigide temperature. Ma, soprattutto per le serre, le ricadute di freddo e gelo sui costi di produzione potrebbero essere significative, portando aggravi superiori al 4/6 per cento sulla voce “energia”.

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