«Sul centro sportivo di Taverne d’Arbia siamo noi la parte lesa». È stata questa la risposta del presidente dell’Ac Siena Massimo Mezzaroma all’ultimatum lanciato dal commissario straordinario del Comune di Siena Enrico Laudanna. Il numero uno bianconero, dalle frequenze di Antenna Radio Esse, è tornato sul caso che sta animando le recenti cronache sportive senesi, cioè i lavori fermi nel cantiere che avrebbe dovuto portare all’allestimento del nuovo centro polifunzionale dell’Ac Siena nella frazione senese di Taverne d’Arbia e disagi che questi ritardi hanno portato alla società dilettantistica dell’Asta Taverne. La Robur, che durante l’incontro di Arbia aveva annunciato la rinegoziazione del debito con le ditte fornitrici e con le manovalanze di cantiere (leggi), mette sul tavolo anche i propri disagi: «Sono dispiaciuto per i problemi dell’Asta –  ha detto Mezzaroma – ma per noi la questione risulta ben più amplificata. Moltiplicata per dieci».
 
Invito al confronto «Prima di prendere decisioni drastiche, è bene confrontarsi – ha aggiunto il presidente della Robur -. Laudanna deve essere messo al corrente degli investimenti che abbiamo operato su quel territorio e dei disagi che poi abbiamo trovato durante il percorso». Come ribadito da tutti, anche dal rappresentate dell’Ac Siena Christian Pallanch (responsabile delle infrastrutture, ndr), la volontà è quello di “uscire dall’incubo” e risolvere il problema. «I nostri disagi sono moltiplicati per dieci: abbiamo tirato fuori i soldi, non abbiamo ancora l’impianto, continuiamo ad allenarci a Colle Val d’Elsa affittando la struttura, e ci troviamo sotto il fuoco incrociato della querelle mediatica – ha concluso Massimo Mezzaroma -. L’Ac Siena è il più danneggiato da tutta la vicenda».

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