IMMIGRAZIONE«In Toscana ci sono circa 6500 migranti in 490 strutture. Questo è l’esempio che l’accoglienza diffusa sta funzionando, abbiamo previsioni, su base nazionale, che i flussi di questo anno saranno analoghi a quelli del 2015 ed è un aspetto che va affrontato in maniera seria e strutturata». Così l’assessore regionale all’immigrazione Vittorio Bugli tracciando un bilancio sulla presenza di migranti sul territorio regionale.

L’assessore Bugli: «Funziona il modello toscano di accoglienza» «In questi ultimi mesi non c’è stata un’alta affluenza ma proprio perché si avvicina la stagione primaverile è opportuno tornare a organizzarsi – ha evidenziato Bugli -. Vedo che il modello toscano dell’accoglienza diffusa è stimato e copiato e ormai è un po’ anche il modello a cui tende il nostro governo e dobbiamo portarlo avanti entrando in una nuova fase. E’ difficile parlare di emergenza con questo flusso di presenze e dobbiamo iniziare a pensare a un modello unico con quello dello Sprar che è un modello di accoglienza più a lungo termine con percorsi di inserimento maggiori. Nelle strutture Sprar in Toscana ci sono 650 ospiti circa ed è stato aperto un nuovo bando dal ministero. L’obiettivo di oggi è anche quello di sensibilizzare tutti, a partire dai sindaci che devono presentare i progetti, a partecipare a questo bando. Sono 10 mila posti a livello nazionale e se la Toscana ne avesse altri 6-700 sarebbe buono».

Il presidente Anci Toscana: «Tutti i Comuni facciano la loro parte» 6500 i richiedenti asilo accolti in Toscana in quasi due anni, il che vuol dire un ospite ogni 600 residenti. 6500 stranieri (temporanei) che si aggiungono ai 395 mila che già in Toscana abitano e lavorano, i più numerosi rumeni, albanesi, cinesi e marocchini. Pensati in termini di accoglienza diffusa, sono numeri sostenibili. «Se vogliamo dare il segnale che la Toscana continua, come ha sempre fatto, a fare la sua parte, anche i Comuni devono fare altrettanto – ha aggiunto il sindaco di Prato e presidente di Anci Toscana Matteo Biffoni – Ovvero facciano tutti il loro sforzo per accogliere perché ci sono realtà che sono maggiormente sotto pressione da più lungo tempo ed è doveroso che ognuno faccia la propria parte. Ci deve essere un sistema premiante per chi ha già fatto la sua parte. In base ai numeri che ho in mano c’erano una settantina di Comuni toscano che ancora non hanno fatto accoglienza. Anche soli ospitando una decina di profughi a testa sei già vicino. Ci sono comuni che non hanno più margini perché in questi anni hanno fatto sforzi importanti». Ma c’è da aspettarsi novità dalla possibile chiusura delle frontiere visto il tanto discutere in questi giorni dello stralcio della normativa di Schengen? «Il problema c’è anche senza Shengen perché l’Italia è storicamente una delle porte di ingresso per l’Europa – ha concluso il numero uno di Anci Toscana – Una volta arrivati da noi i migranti sono in Europa, non solo in Italia. Per questo è un tema che va trattato in quest’ottica».

La replica del centrodestra: «Bugli si opponga anziché accodarsi alle politiche fallimentari del Governo» Pronta la replica del centrodestra toscano alle parole sia di Bugli che di Biffoni sul modello toscano di migranti. «L’assessore regionale Vittorio Bugli ci annuncia, con qualche mese di anticipo, che la Toscana è pronta ad accogliere le migliaia di migranti che verranno in Italia non appena le condizioni meteo consentiranno ai barconi di fare nuovamente la spola tra il Nordafrica e il nostro Paese – ha affermato il coordinatore fiorentino di Forza Italia e vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana Marco Stella -. All’assessore chiediamo di opporsi a questa deriva, invece di accodarsi alle politiche fallimentari del Governo nazionale. Il costo medio per l’accoglienza di un immigrato è di 35 euro al giorno. Questo significa che il costo totale annuale a carico dei cittadini toscani è di 83milioni di euro, visto che i migranti ospitati in strutture della nostra regione sono 6.500, come dichiarato dallo stesso Bugli. Credo sia opportuno anche evidenziare che di questi 35 euro, solo 2 vanno direttamente agli immigrati sotto forma di ‘pocket money’ o carte telefoniche. E’ ingiusto che la Regione spenda circa 7milioni al mese, sottraendoli ai toscani che ne hanno bisogno, ed è inaccettabile che l’amministrazione annunci di essere pronta a farsi carico di altri immigrati nel 2016».

 

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