SIENA – Per Mps le oscillazioni al ribasso del titolo sono solo una parte del problema. Il rischio di vedersi il capitale assottigliarsi da un giorno a un altro va di pari passo con il dilemma legato alla ricapitalizzazione.

Il 10 ottobre, giorno che nelle intenzioni dell’ad Luigi Lovaglio dovrebbe dare il via all’operazione, si avvicina. Reuters ha accennato al fatto che il banchiere sarebbe stato restio a coinvolgere Anima Holding e Axa, ma su invito del consorzio di garanzia avrebbe cambiato idea. Due partner che ora rappresentano un appiglio per quanto riguarda gli investitori privati. Insieme, se l’opera di convincimento andrà a buon fine, potrebbero corrispondere quasi metà dei 900 milioni previsti per la quota non pubblica. Il via libera non sarebbe considerato ancora un dato acquisito.

Il dossier, che da ieri è al vaglio degli uffici della Consob per quanto riguarda le autorizzazioni, dovrebbe a breve vedere entrare in gioco anche gli istituti che fanno parte del consorzio. Potrebbero essere loro, in caso di capitale inoptato, a coprire il gap. Prima però sarebbe prevista una valutazione sull’accoglienza della ricapitalizzazione.

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