I violini “Giacinto” e “Giglio”, la viola “Emilia” e il violoncello ”Narciso”. Un quartetto di strumenti che il liutaio pistoiese Guido Maraviglia realizzò nel 1969 e che gli valsero, lo stesso anno, la medaglia d’argento alla Mostra mercato degli strumenti d’arco di Cremona. Il maestro li volle tenere con sé per tutta la vita e furono ceduti solo dopo la sua morte. Sono oggi di proprietà alla Fondazione Pistoiese Promusica. Straordinaria quindi l’opportunità offerta al Crazy Quartet, che martedì 17 ottobre, a Firenze nella Sala Mazzoni della Società Dantesca suonerà con questi gioielli, dal caratteristico stile vigoroso e robusto dei lavori del maestro Maraviglia (ore 21).

Il concerto La serata, intitolata “American Quartets”, proporrà musiche di John Cage, Philip Glass, Duke Ellington e Antonín Dvořák. Ispirato a filosofie indiane e in particolare al concetto di silenzio, “Quartet in four parts” di John Cage fu composto nel 1950 con la tecnica del gamut: lo stesso autore definì il brano “l’apertura di un’altra porta, con possibilità illimitate”. Dalla colonna sonora del film “Mishima – Una vita in quattro capitoli” è tratto invece “String Quartet No.3” di Philip Glass, da sempre vicino all’immaginario cinematografico. E ancora, un classico di Duke Ellington, “Sophisticated Lady”, mentre a chiudere sarà il “Quartetto op. 96” composto Antonín Dvořák durante la lunga trasferta negli Stati Uniti. Particolare che insieme ai richiami al folclore locale contribuirono a ribattezzarlo “Americano”.

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