ospedale-careggi«Stiamo facendo accertamenti per capire che cosa è accaduto». Lo ha detto Stefania Saccardi, assessore regionale alla salute, a proposito del caso che riguarda una giovane donna di 36 anni morta dopo il parto all’ospedale fiorentino di Careggi di cui dà oggi notizia il quotidiano La Nazione. «Siamo davvero dispiaciuti, e siamo vicini alla famiglia in questo momento difficile», ha aggiunto, parlando a margine della presentazione del Festival della Salute 2016. «Gli accertamenti sono stati fatti immediatamente – ha spiegato Saccardi -, è stato attivato subito anche il rischio clinico. Nell’immediatezza non pare che si tratti di una problematica legata all’evento del parto, però gli accertamenti stanno continuando e ancora non è ben chiara la dinamica e la responsabilità. A breve l’Aoup di Careggi emetterà un comunicato con cui comunicherà quello che è lo stato dell’arte in relazione a quanto avvenuto».

Accertamenti in corso La Procura di Firenze svolgerà accertamenti sulla morte della donna. Secondo quanto appreso, gli accertamenti prenderanno in considerazione la segnalazione fatta sul caso dalle autorità sanitarie e il ‘riscontro diagnostico’ che i medici di Careggi hanno effettuato sulla puerpera e sul nascituro. Il riscontro diagnostico, secondo quanto spiegato, corrisponde all’autopsia in sede di Medicina Legale e viene fatto negli ospedali per verificare le circostanze di un decesso. Il parto è stato regolare e si è svolto in modo fisiologico, ma nelle ore successive la madre ha avuto emorragie interne che ne hanno causato la morte. E’ quanto spiega la direzione sanitaria dell’ospedale di Careggi. La donna, col marito, è arrivata al reparto di maternità che l’aveva peraltro seguita durante la gravidanza la notte di domenica 2 ottobre, verso le 2. Dopo circa due ore di travaglio, spiega l’ospedale, è nato il bimbo, di circa tre chili, verso le 4.50 di domenica. Intorno alle 8 però – prosegue la ricostruzione dei sanitari – la 36enne ha accusato forti dolori addominali. Viene fatta un’ecografia che evidenzia presenza di liquidi, un sanguinamento anomalo che poi, con un intervento in sala operatoria, viene attribuito a vasi della milza. L’intervento dei chirurghi viene completato e la donna è ricoverata nel reparto di terapia intensiva: reagisce alle terapie – riferisce sempre la direzione sanitaria -, è cosciente, parla a medici e familiari. I sanitari prendono in considerazione l’ipotesi di ritrasferirla nel reparto di maternità. Ma non c’è tempo. Nella notte del 3 ottobre verso le 4, circa 24 ore dopo il parto, tornano improvvisi dolori addominali: di nuovo la 36enne torna in sala operatoria, si riscontrano altri sanguinamenti all’addome. Vengono praticate trasfusioni di sangue. «I punti di emorragia sono più di uno – afferma la direzione sanitaria – e la sutura alla milza aveva tenuto». Il decesso ieri, lunedì, intorno alle 7. Gli accertamenti dei sanitari di Careggi prendono in considerazione anche la presenza di patologie preesistenti o anche molto rare, che si siano manifestate proprio dopo il parto.

Articolo precedenteFiorino d’oro al campione. Campriani: «La ‘c’ aspirata è la mia identità in giro per il mondo»
Articolo successivoVerso l’aumento di capitale. Mps, la Fondazione non esclude diluizioni delle quote azionarie