satelfoto_porto_largeUn no bello deciso e netto ai lavori di ampliamento per il porto di Massa e Carrara e alla riqualificazione di tutta l’area marittima della principale città marmiera toscana. Questa la battaglia che ha deciso di intraprendere il M5s regionale, capeggiato da Giacomo Giannarelli, che quest’oggi ha presentato la strategia politica-legale per contrastare il progetto cui sta lavorando il governatore Enrico Rossi ed il principale gruppo politico che sorregge la sua maggioranza a Palazzo Panciatichi, il Pd. «Bisogna fare una distinzione fra la qualificazione dell’interfaccia porto-città cioè quelle opere di riaberificazione o la costruzione di una pista ciclabile, e l’ampliamento del porto – ha spiegato Giacomo Giannarelli nel corso di una conferenza stampa odierna –. Spesso si usa un termine per un altro: oggi nel silenzio dell’opinione pubblica e in un periodo festivo si vorrebbe approvare una cementificazione selvaggia del porto già bocciata da decreto ministeriale, da una sentenza del Tar del Lazio, da un parere negativo del consiglio dei beni pubblici. Un’opera che è in netta contrapposizione a quanto il territorio può permettersi. Oggi lanciamo un grido d’allarme sugli equilibri economici della costa perché tutti gli imprenditori del settore turistico, campeggiatori, sono preoccupati per questo ennesimo progetto scellerato, inqualificabile, che è già stato bocciato. Di nuovo si torna alla situazione di qualche anno fa».

Sì alla nuova viabilità Un sì del Movimento 5stelle alla nuova viabilità intorno al porto di Carrara ed un no al suo ampliamento. «Diciamo si alla riqualificazione dell’interfaccia porto città perché è un territorio abbandonato – ha aggiunto il capogruppo del M5s in regione –. Noi ricordiamo che Massa e Carrara è uno delle tre aree di crisi complessa. Il porto non è mai stato integrato nel sistema urbano, non c’è una pista ciclabile, c’è una situazione invivibile per tutta la cittadinanza e quindi è strettamente necessario un intervento con soldi pubblici perché quella zona abbia una nuova vita. Lo dicono anche i dati economici: gli ultimi studi dell’istituto ricerca della Camera di commercio sostengono che il porto commerciale non ha motivo di esistere. Negli ultimi due anni sono state dimezzate le tonnellate di traffico di quel porto, quindi dobbiamo dargli nuova vita ed evitare i soliti errori».

Nel rispetto delle norme «Il Pd è afflitto da questa sindrome: dice tutto ed il contrario di tutto – ha specificato Giannarelli – Nel Pit è indicato in modo chiaro come vi siano delle prescrizioni: non si deve costruire a mare, bisogna tutelare la foce del Carrione. Il presidente Rossi si sta facendo portavoce di questo piano regolatore portuale con questa accelerazione sotto Ferragosto per noi incomprensibile». Ma quali sono le mosse con cui intende agire il M5s contro il progetto per il nuovo porto di Massa e Carrara? “Noi chiediamo intanto che venga rispettata la legge: siamo una regione legalitaria? Allora c’è un decreto del ministero che dice ‘no’ all’ampliamento del porto, c’è un parere del consiglio dei beni pubblici e del Tar che dicono ‘no’ e quindi rispetto della legge, rispetto del Pit che lo stesso Pd ha votato. Quindi questione legalitaria e questione psicologica a questo punto e poi c’è un’altra questione fondamentale che riguarda gli equilibri del paesaggio. Il territorio nostro è un territorio in forte crisi però la questione principale è sulla partecipazione. Infatti noi chiederemo un’inchiesta pubblica per far sì che tutti i portatori di interesse possano di nuovo esprimersi su questo nuovo progetto e chiederemo una mozione perché il presidente della Giunta si impegni a dare il via a questo iter partecipativo. Un esposto alla Procura? La Procura ha già i documenti del geologo Caliparoli che è il geologo delle reti di imprese turistiche della zona e quindi se vuole può già indagare. Noi sollecitiamo la Procura a valutare i documenti di cui è già in possesso».

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