Sono 8.879 le imprese gestite da cittadini stranieri a Prato alla fine del 2016: lo fotografa il nuovo rapporto della Camera di Commercio di Prato sull’imprenditoria straniera. Restano i cinesi la maggioranza: sono 5.676, e quindi circa due aziende su tre delle straniere sono di imprenditori orientali, seguiti dagli albanesi (580) e dai nigeriani (449). Un trend in crescita, anche se molto ridotto rispetto a qualche anno fa: nel corso del 2016 le imprese straniere sono cresciute del 3%. Se si guardano le sole cinesi, hanno segnato un +4,3%, numeri distanti dalla crescita a due cifre che si registrava fino a qualche anno fa.

La dinamicità di Prato «Prato si conferma un luogo unico dove fare imprenditoria, con una grande dinamicità – commenta Luca Giusti, presidente della Camera di Commercio di Prato – Il numero delle imprese straniere continua a crescere, ma si assiste anche a cambiamenti importanti nel modo di fare impresa, la presenza sul territorio sta mettendo radici». Nell’imprenditoria cinese si notano alcuni cambiamenti, che vanno ad indicare un maggiore radicamento sul territorio. Diminuisce il turn-over, che si attesta sul 32,6%, ma soprattutto c’è un boom nelle società di capitale, che crescono del 9,8%. L’imprenditore straniero a Prato ha mediamente circa 43 anni e 4 mesi se si tratta di un uomo, 42 anni e 11 mesi se si tratta di una donna. Un’imprenditoria giovane, soprattutto se confrontata con la media di quella italiana. Il 39,3% delle imprese straniere ha un titolare sotto i 40 anni, con una curiosità: gli imprenditori cinesi sono i più “anziani” tra gli stranieri

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