Nella notte di Ferragosto (ore 21,30, piazza Anita Garibaldi) a Radicofani (Siena) la residenza teatrale curata da Angela Malfitano celebra i dieci anni di attività, mettendo in scena “Isabella, tre caravelle e un cacciaballe” (1963), opera tragicomica del grande drammaturgo e premio Nobel Dario Fo.

Lo spettacolo Protagonisti sono Cristoforo Colombo e la conquista dell’America. La storia è ispirata a un fatto vero: in Spagna un attore è stato condannato al rogo per eresia. Gli fu concesso di fare un’ultima rappresentazione. Poi la pena gli fu commutata nel taglio della testa. Su palco del supplizio parte il racconto dei tentativi di Colombo di ottenere navi e finanziamenti per intraprendere una via più diretta per raggiungere le Indie. L’ambiente descritto è quello del regno di Isabella di Castiglia e Ferdinando d’Aragona. Colombo è un marinaio considerato poco credibile. Le sue idee lo hanno già allontanato dal regno del Portogallo, che è la patria di ben altri navigatori, e ora cerca di farle approvare dal regno di Castiglia. Colombo non esista a mentire, a inventarsi prove inesistenti che l’India è raggiungibilissima. Durante questo “processo” si manifestano situazioni di assurda comicità. C’è poi il problema dei riconoscimenti dovuti a Colombo in caso di successo: premio in danaro e attribuzione di onorificenze. Occorrono soldi. Per ottenerli, Isabella caccia gli ebrei dalla Spagna sequestrando le loro ricchezze. Così Colombo potrà salpare per le Indie con tre caravelle. Nel secondo atto ha avuto successo. È tornato, portando con sé ricchezze e indigeni catturati, vendibili come schiavi, ma non è oggetto di trionfo. Anzi, viene sottoposto a processo perché i tempi di percorrenza si sono dimostrati più lunghi del previsto e c’è stato un ammutinamento. La condanna è durissima. La situazione tuttavia vuole che eventi fausti nella casa reale, elargiscano amnistie. Alla fine Colombo anziché debitore, diventa creditore di anni di galera. Intanto gli eventi si accavallano. La Spagna è in guerra con la Francia. Nel 1502 Colombo fa il quarto e ultimo suo viaggio verso le Americhe. Le condanne, i disconoscimenti, la sottrazione di quasi tutti i diritti sulle scoperte effettuate, lo hanno ridotto in miseria.

 

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