SIENA – Il board di Caltagirone S.p.A., presieduta da Francesco Gaetano Caltagirone, ha esaminato le contestazioni mosse dalla Procura di Milano e le ha rispedite al mittente con argomentazioni dettagliate.
In una nota stampa, il Consiglio di amministrazione sottolinea l’assenza di acquisti coordinati di azioni Mediobanca tra il Gruppo Caltagirone e Delfin. “I suddetti acquisti non sono stati coordinati, differenziandosi negli anni per entità e tempistiche”, si legge nel comunicato.
Il Cda evidenzia inoltre come, nelle assemblee di Mediobanca tra il 2021 e il 2024, i voti espressi da Caltagirone S.p.A. e Delfin siano stati “in gran parte divergenti”. Sul fronte dell’ipotetica obbligo di Opa (offerta pubblica di acquisto), il board precisa che il Gruppo Caltagirone non ha partecipato all’assemblea del 28 ottobre 2022.
“La lista presentata da Delfin, a favore della quale ha votato il Gruppo Caltagirone, era una lista di minoranza, inidonea a esprimere la maggioranza dei consiglieri e ad acquisirne il controllo”, prosegue la nota. Viene aggiunto che, all’epoca, un’eventuale Opa sarebbe stata lanciata a circa 11 euro per azione, contro i 22 euro percepiti dagli azionisti a settembre.
Smentite sulle offerte Mef per Mps: differenze su volumi e prezzi
La replica del Cda smonta anche le ricostruzioni sulla procedura di accelerated book-building (Abb) lanciata dal Mef per dismettere parte della partecipazione in Banca Monte dei Paschi di Siena (Mps).
“Le offerte di Delfin e del Gruppo Caltagirone sono state diverse sia per volumi – 3,5% circa per Caltagirone contro 2,5% per Delfin – sia per prezzo, con un premio oltre il 5% offerto dal Gruppo Caltagirone a valori superiori al mercato”, spiega la nota. Eventuali rilanci di Delfin sarebbero stati “fisiologici” nell’asta gestita dall’intermediario per massimizzarne l’esito. Il comunicato precisa inoltre che esponenti del Gruppo Caltagirone non hanno partecipato alle votazioni sull’Ops su Mps.
Per scongiurare “possibili strumentalizzazioni”, il presidente Francesco Gaetano Caltagirone ha rinunciato ai poteri delegati per l’esercizio del voto nelle assemblee di Mps e Assicurazioni Generali.
Il Consiglio ha deliberato che le future decisioni di voto su queste partecipazioni siano sottoposte preventivamente al Comitato Amministratori Indipendenti, approvate dal board con procedure per operazioni con parti correlate di maggiore rilevanza – eventualmente con consulenti esterni – e comunicate alle società controllate, nel rispetto della loro autonomia deliberativa.
La posizione del Cda riafferma la “correttezza dei comportamenti del Presidente” e la fiducia nella magistratura, in attesa degli sviluppi delle indagini.







