fascia-sindaco_11.jpg«Rimango dell’opinione che il popolo è sovrano e ne vanno rispettate le decisioni. So che le persone contestano la decisione della Regione, lo faccio anch’io che ho votato per la fusione, sono consapevole di essere stato preso in giro». Così il sindaco di Abetone, Giampiero Danti, commentando la decisione presa dal Consiglio regionale la scorsa settimana ovvero la fusione del comune di montagna lucchese, con quello di Cutigliano. «Sono molto contento della decisione presa dalla Regione – ha invece replicato  Sergio Ceccarelli, imprenditore proprio di Cutigliano -. Porterà vantaggi a entrambi i Comuni. Intanto ora pensiamo a far sciare. C’è neve e domani e sabato si scia anche in notturna».

Opinioni discordanti «La Regione ha deciso in piena autonomia – ha evidenziato il sindaco di Cutigliano, Tommaso Braccesi -. Ora bisogna lavorare tutti insieme per dare le gambe al nuovo Comune. Bisogna tirare fuori tutti i talenti disponibili sul territorio per contribuire alla crescita generale. Abbiamo 11 mesi utili per gettare le basi. È finita la fase dell’incertezza ora si può lavorare sulla certezza». Nel frattempo non accenna a placarsi la polemica ad ampio raggio sul fronte politico regionale. «È caos sulle fusioni dei comuni: il Consiglio regionale ha infatti votato affinchè Abetone e Cutigliano,  sulla montagna pistoiese, dal 1 gennaio 2017 diano vita al comune  unico di Abetone-Cutigliano che conterà 2.170 abitanti – ha affermato Jacopo Ferri, vice coordinatore regionale di Forza Italia -. Al referendum  del 29-30 novembre scorso, il 64% dei votanti di Abetone si era  espresso per il no alla fusione, mentre a Cutigliano aveva vinto il  sì. Il Consiglio regionale ha deciso di procedere lo stesso alla  fusione con 21 voti favorevoli del Pd, e 14 contrari di tutte le  opposizioni. Si tratta di un precedente pericoloso perchè va contro la volontà delle comunità locali».

Fusione dei comuni: fronte aperto In Lunigiana Bagnone e Podenzana si erano espresse contrariamente alla fusione con Villafranca ed Aulla: «Il volere della popolazione va  sempre rispettato – ha aggiunto Ferri – anche perchè, per chi vive in  montagna, il presidio del territorio è fondamentale, ma soprattutto è  fondamentale rispettare la volontà dei cittadini. Dopo averci tolto il punto nascite di Pontremoli e depotenziato il 118 di Aulla chissà  quali altri regali il Pd preparerà per i lunigianesi». Secondo Ferri, il disegno del Pd «non tiene conto dell’orografia del  territorio. Non abitiamo in territori simili a quelli delle Città  metropolitana, ma se l’obbiettivo del Pd è di spopolare la montagna,  privando i cittadini dei servizi fondamentali e dei Comuni, perfino  quando, con il voto dimostrano di essere contrari, Forza Italia  sceglierà la democrazia».

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