FIRENZE – Le uscite da Pay Care saranno solo su base volontaria. Il risultato è scaturito dopo una trattativa tra la Regione e l’azienda che opera nel settore dei call center e che in Toscana, tra Siena e Firenze, occupa circa 100 persone.

Una necessità riconosciuta per ‘allineare’ i livelli occupazionali del sito di Monteriggioni (Siena) alle mutate esigenze della società, che grazie al servizio di assistenza per le prenotazioni vaccinali ha attenuato lo stato di difficoltà derivante dalla perdita di due importanti commesse bancarie. “L’accordo introduce, tra le altre cose, lo strumento della dote economica per favorire la ricollocazione dei lavoratori: è una cifra che viene messa a disposizione da Pay Care ed è rivolta alle imprese che potrebbero decidere di assumere i lavoratori in uscita, per favorire un passaggio job to job”, ha affermato Valerio Fabiani, consigliere per il lavoro del presidente Eugenio Giani.

Nell’accordo sottoscritto si prevedono uscite su base volontaria accompagnate da strumenti virtuosi per favorire il passaggio ad altra occupazione: l’incentivo all’esodo come sempre si usa, un’azione di outplacement che l’azienda si è impegnata a valutare nella sua percorribilità, l’impegno da parte istituzionale anche per l’azione dei centri per l’impiego, con l’intento di  rafforzare l’occupabilità dei lavoratori e lo scouting delle imprese che possano interessarsi all’assunzione di personale.

Le istituzioni intervengono perché alla dote privata, quella dell’azienda, si somma l’incentivo che la Regione mette ordinariamente a disposizione delle aziende che assumono lavoratori provenienti dalle crisi aziendali: da 8 a 10 mila euro per lavoratore. “Le due voci insieme costituiscono un incentivo economico di sicura significatività – ha aggiunto il consigliere –: ai 16mila euro messi a disposizione dall’azienda si sommano a 8 o 10 provenienti dal pubblico”.

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