«Andare al voto in autunno a Siena impedisce di fatto la possibilità di tenere le elezioni primarie per la scelta del candidato a sindaco, non vorremmo che la richiesta di anticipo delle elezioni derivi proprio da questa volontà». Dopo il sindaco di Monteriggioni Valentini (leggi) ad intervenire sul dibattito tutto interno al PD di Siena è il portavoce dell’associazione “Confronti”, Alessandro Pinciani vice presidente della Provincia di Siena. «Votare in autunno – spiega Pinciani – significa presumibilmente, come ventilato nei giorni scorsi, accorpare le urne con la data indetta per le elezioni della Regione Sicilia, previste per domenica 28 ottobre. Per votare il 28 ottobre le liste andrebbero presentate entro il 28 settembre, trenta giorni prima, tra neanche quattro settimane. Questo impedisce di fatto la possibilità di scegliere il candidato con le primarie che da regolamento del Partito democratico si tengono almeno 4 mesi prima delle elezioni. Ammesso che sia possibile applicare una eventuale deroga, nel caso di Siena non ci sarebbe neanche il tempo di raccogliere le firme e verificare poi la regolarità del voto. E per Siena le primarie sono una priorità. La nostra città ha bisogno di un profondo cambiamento e non di una vecchia minestra riscaldata».
 
Serve un grande cantiere di idee e di confronto «Siena – spiega Pinciani nel suo intervento – sta vivendo da tempo un momento di grave crisi che colpisce tutti i senesi. Il comune di Siena è governato da un commissario prefettizio, l’Amministrazione Provinciale diventerà un ente di secondo grado assieme a Grosseto e Arezzo. L’Università non riesce a risolvere i propri problemi di bilancio. La Banca Mps dal 2005 ad oggi ha perso 10 miliardi di valore e sono previsti migliaia di licenziamenti. I giovani non trovano lavoro e sono costretti a lasciare la città. Siena ha bisogno di aprire un grande cantiere di idee nel quale ogni cittadino deve sentirsi chiamato a portare il proprio contributo. Serve un progetto condiviso con la città e non il tentativo di nascondere inconfessabili errori con elezioni ‘a bruciapelo’. Siena ha bisogno di una classe dirigente nuova e coraggiosa, lontana dal percorrere le strade vecchie come quelle imboccate dalla festa provinciale del PD in Fortezza: una inutile passerella dei soliti noti, dalla quale si è voluto escludere tutti coloro che possono esprimere opinioni diverse. Una festa dove sono mancate idee nuove capaci di far innamorare i senesi e ci si è limitati ad insultare e denigrare gli assenti che nel Pd hanno punti di vista diversi».
 

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