FIRENZE – Tre anni ancora per completare le opere, ma un’allerta che ogni giorno si fa più alta. Alla luce soprattutto dei richiami dell’Europa sull’attuazione del Pnrr.

Tra l’altro alla vigilia della consegna della terza tranche di fondi. Ancora una volta è Matteo Biffoni, presidente di Anci Toscana, a far suonare il campanello d’allarme. “Se viene meno questo clima di fiducia” tra i sindaci e il governo “salta il Pnrr. Lo dico indipendentemente che uno governi da otto anni, come io e Dario Nardella facciamo con le nostre città, o per il ministro Fitto che è al governo da quattro-cinque mesi. Non è questo il punto”. Biffoni è intervenuto a margine del convegno “Il futuro dei servizi pubblici locali. Dal nuovo Decreto legislativo alle prospettive di sviluppo: le nuove sfide per i Comuni e per le aziende”.

“E’ un percorso lungo, arriverà al 2026. Ci sarà un altro sindaco di Prato e di Firenze che inaugureranno quelle opere, quindi questo rapporto di fiducia e di relazione fra tutti i soggetti coinvolti deve rimanere a prescindere da chi c’è, sennò rischiamo di far buttare ai cittadini e al Paese un’opportunità praticamente irripetibile – ha aggiunto Biffoni -. Su questo evitiamo le polemiche, lavoriamo tutti sulla stessa lunghezza d’onda perché qui è in ballo l’interesse dell’Italia”. E ancora: “Quando sono arrivati adesso i soldi del Pnrr la situazione si è aggravata – ha osservato Biffoni -. Con gli stessi dipendenti, con le stesse forze in campo, con una burocrazia che è rimasta tutto sommato la stessa. Noi rischiamo di non arrivare a fare in tempo a fare le gare”.

Biffoni ha concluso parlando anche dei servizi pubblici locali: “Su rifiuti, energia e su acqua ci giochiamo un pezzo di futuro dal punto di vista economico e dei servizi, e fatemi dire, anche dal punto di vista del rispetto dell’ambiente”.

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