Non solo l’argento di Campriani nel terzo giorno di Olimpiadi ma anche la prima delusione per la Toscana a cinque cerchi. La regina del judo a Pechino 2008, Giulia Quintavalle, ha ceduto il suo scettro alla giapponese Matsumoto accontentandosi di un quarto posto che lascia molto amato in bocca. «Ero tesa – ha detto la livornese a caldo -, ho sbagliato e ho pagato».
 
Fine dell’avventura olimpica È finita così, con le lacrime agli occhi durante l’intervista tv, la spedizione a Londra 2012 della judoka livornese. Una giornata storta per la Quintavalle, sconfitta ai quarti già dalla giapponese che si sarebbe laureata campionessa olimpica, e poi dopo il ripescaggio battuta dall’americana Malloy nell’incontro che valeva il bronzo. «Mi sono presa due tiri sulle gambe – ha spiegato – perché ero troppo dritta e tesa. Mi capita spesso e purtroppo è capitato anche sul tatami di Londra. Sapevo che sarebbe stata dura confermare l’oro ma mi pesa non essere arrivata ad un podio che era alla mia portata», ha concluso Giulia Quintavalle.
 
Il futuro E adesso? Nessuno stop prolungato in Pellegrini-style, garantisce l’allenatore della Quintavalle, Dario Romano: «Mi aspetta una reazione d’orgoglio», ha detto. Per la judoka livornese solo una vacanza dopo le fatiche della preparazione olimpica cui si erano aggiunti anche gli sforzi per il recupero dall’infortunio alla gamba che si era procurata lo scorso inverno. E a settembre le nozze con il fidanzato: auguri e in bocca al lupo, Giulia. Ti aspettiamo ancora, più forte di prima.

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