«Avete in mente quegli spettacoli di wrestling in tv, quando si resta tutti stupiti da quelle tremende botte che si danno i combattenti sul ring? Ci vuole sempre un po’ di tempo per accorgersi che è una gigantesca messa in scena, che c'è sempre un vincitore 'nominato' e ci sono uno o più sconfitti annunciati. Lo stesso accadrà a Firenze». Prosegue il confronto a distanza sulle primarie del Pd in programma per il prossimo 23 marzo. Cristina Scaletti torna a parlare su facebook e riparte con un altro affondo che chiama nuovamente in ballo i democratici fiorentini e il candidato “designato” Dario Nardella dopo quello in cui aveva contestato la scelta delle primarie di partito (leggi).

«Le primarie in Toscana hanno rappresentato una straordinaria manifestazione di democrazia e partecipazione – ha scritto l'ex assessore regionale alla cultura – Un amico, tanto per fare un esempio, mi ha fatto notare che in provincia di Siena si sono presentati ai seggi più di ventimila elettori, quando per eleggere il Segretario della Lega Nord Matteo Salvini hanno votato in tutto circa diciassettemila attivisti. Per non parlare delle primarie online di Grillo, che a livello nazionale non vanno mai oltre i trentamila contatti. E' evidente che si tratta di un strumento che piace al popolo di centrosinistra. Una sfida aperta, vera, che ha riservato anche alcune sorprese, come a Pontassieve, Fiesole e Scandicci ma anche nei comuni dove hanno vinto i candidati di Sel (Magliano, Monteroni d'Arbia e Calci) oppure a Borgo San Lorenzo dove ha vinto il candidato del PSI. Ovunque, in ogni caso, si sono volute primarie di coalizione, e così sarà anche domenica prossima a Livorno – aggiunge Scaletti. Unica eccezione Firenze dove le primarie, per quanto partecipate, saranno sempre e soltanto una finzione. Parafrasando Humphrey Bogart, potremmo dire: 'E' la paura, bellezza!'».

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