FIRENZE – C’era una volta la Toscana Felix. Oggi non è più così a guardare la classifica che ogni anno stila Il Sole 24 Ore della qualità della vita nelle province italiane. Oggi a primeggiare per ricchezza e consumi, società e salute, ambiente e servizi, cultura e tempo libero, affari e lavoro, giustizia e sicurezza, sono Trieste, Milano e Trento.

E la Toscana? Se Firenze e Pisa hanno fatto un salto in avanti, rispettivamente undicesima (16 posizioni in più rispetto all’anno scorso) e 22esima (18 posizioni in più del 2020), Siena arretra, attestandosi 15esima con quattro posizioni in meno dell’anno scorso.
Molto più in basso in classifica tutte le altre toscane. Metà della regione è nella parte bassa della classifica, e sono lontani i tempi in cui il Granducato primeggiava.

“Io non faccio mai trionfalismi quando ci sono queste classifiche, però c’è da dire che la classifica del Sole 24 Ore arriva dopo quella di Italia Oggi e in entrambi i casi Firenze ha recuperato tantissime posizioni, nella classifica del Sole siamo 11/i su 107, ma soprattutto siamo saliti dal 27/o posto. Siamo la terza città metropolitana d’Italia per qualità della vita e la prima grande città del Centro Italia” ha commentato il sindaco di Firenze Dario Nardella.

“La classifica sulla Qualità della vita curata da Il Sole24Ore che stabilisce la graduatoria dei territori italiani dove si vive meglio secondo una serie complessa di 90 indicatori, quest’anno ha assegnato a Pisa la 22esima su 107. Un balzo di 18 posizioni rispetto all’anno precedente e, addirittura, di 31 posizioni rispetto al 2018, anno dell’insediamento della nostra Amministrazione. Si tratta a mio parere di un miglioramento considerevole e rappresenta per tutti uno stimolo a fare sempre meglio già a partire dal prossimo anno” ha detto il sindaco di Pisa Michele Conti. 

“La graduatoria – ha proseguito il primo cittadino – certifica che siamo sulla strada giusta per rendere Pisa sempre più europea e più attrattiva, rispetto agli indicatori stilati dall’autorevole quotidiano e rispetto alla nostra visione di città che mira allo sviluppo e alla crescita. Miglioramenti della qualità ambientale e del verde pubblico, servizi sempre più efficienti, investimenti per una città sempre più sicura, risorse per assicurare un’offerta culturale diffusa e diversificata, sono state le nostre priorità pur in un contesto reso difficile dalla pandemia che dal 2020 ha sconvolto i programmi di tutti. Per continuare a migliorare, adesso, c’è bisogno della concorrenza di tanti fattori. Come città dobbiamo saper stimolare e far crescere una sempre più forte sinergia con il mondo accademico, per essere all’altezza delle esigenze di tre prestigiosi Atenei che hanno lo sguardo rivolto al mondo,  con quelle delle imprese, che hanno di fronte sfide globali, il confronto costante con il mondo del volontariato e del terzo settore, l’attenzione ai piccoli come ai grandi problemi e la consapevolezza che certe sfide si vincono tutti insieme”.

Arezzo è 41esima e perde sei posizioni, Grosseto si piazza al 53esimo posto (-2). La segue Prato che scivola al 54° posto perdendo ben 26 posizioni rispetto al 2020 e Livorno (55esimo posto e -11). Al 58esimo posto Lucca in salita (+7). Infine al 72esimo posto Massa-Carrara (+1) e 73esima posizione per il fanalino di coda Pistoia (+4).

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