Il sabato caldo di Grosseto, diviso tra raduni neri e piazze rosse, si è concluso senza problemi. Due manifestazioni distinte hanno sfilato nel pomeriggio con il solito spirito: l’antifascismo. Una risposta al raduno nazionale di CasaPound che proprio in questi giorni si sta svolgendo in un residence a Principina, con tanto di ospiti illustri (economisti, giornalisti e scrittori) ed esponenti nazionali del movimento di estrema destra. A lanciare la prima contromossa è stata l’Anpi, che ha messo in piedi una manifestazione dal titolo “Restiamo Umani” a cui ha aderito anche la Regione Toscana. Ma c’è anche chi ha voluto staccarsi: Rifondazione Comunista, Potere al Popolo, Partito Comunista dei lavoratori. Insomma, tutta quella sinistra radicale che non è voluta scendere in piazza al fianco del Pd, ritenuto a sua volta autore di politiche reazionarie.

Le piazze rosse «La battaglia per un nuovo umanesimo è diventata centrale, un umanesimo che sia la fucina di un nuovo pensiero politico capace di far uscire il mondo dalla crisi aprendo nuove prospettive di vita all’umanità. Il rischio di una nuova barbarie negli stessi rapporti umani è dietro l’angolo: l’odio condiziona i comportamenti, la paura del diverso sparsa a piene mani dalla destra genera mostri spaventosi». Sono le parole del segretario provinciale dell’Anpi Flavio Agresti dal palco di piazza Dante, dove si sono riunite le varie anime del centrosinistra. Tra queste il Pd, il nodo della discordia che ha portato alla frattura. Le anime della sinistra radicale infatti non hanno voluto far parte di una manifestazione che comprendesse i democratici, colpevoli a loro dire di politiche reazionarie, dalla Buona Scuola al Decreto Minniti. In 500 da ogni parte della Toscana e non solo si sono così ritrovati per dire “no al raduno di CasaPound a Grosseto”. I manifestanti si sono ritrovati in città, in piazza della stazione, i militanti antifascisti riuniti per marciare insieme nel corteo organizzato da Maremma Antifa, il collettivo nato da qualche mese per difendere i valori dell’antifascismo e dell’antirazzismo.

Il raduno nero Intanto, a qualche chilometro di distanza i libri e magliette sono disposti tra gli stand, gli striscioni tappezzano il giardino dove è allestito il ristorante e i militanti preparano i dibattiti in programma. La festa nazionale di CasaPound va avanti senza intoppi mentre in città scorrono i cortei antifascisti. I numeri che sta registrando questa tre giorni di raduno del movimento d’estrema destra, al residence Il Tombolo a Principina, danno anzi soddisfazione agli organizzatori. «Sta andando molto bene: stiamo registrando circa duemila partecipanti», spiega Gino Tornusciolo, consigliere comunale di CasaPound, soddisfatto per i risultati che sta raggiungendo l’evento. «Venerdì sera abbiamo registrato ingressi maggiori rispetto alle giornate di apertura delle precedenti edizioni», continua Tornusciolo. La festa va avanti così senza intoppi, quasi disinteressata a quel che sta avvenendo in città. «Mi dispiace per loro che predicano odio – dice Tornusciolo – Qua c’è un clima di festa, con lo spirito di voler stare insieme».

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