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SAN GIMIGNANO – Il centro polifunzionale per la terza età “Il Bagolaro” riapre le porte nel cuore del centro storico di San Gimignano e lo fa con una rinnovata e ampliata offerta di servizi che sarà presentata venerdì 1 ottobre alle 18.30 nella sede del centro alla presenza del sindaco Andrea Marrucci.

Dopo la chiusura del centro diurno che aveva sede presso il Bagolaro e la successiva chiusura forzata causa covid, il Bagolaro di San Gimignano torna protagonista della vita sociale.

«Con questo nuovo progetto l’amministrazione comunale, insieme alla Fondazione Territori Sociali Altavaldelsa – spiega l’assessore alle politiche sociali   -, vuole rispondere ai bisogni della terza età che, in questo anno e mezzo di pandemia, ha subito fortemente il distanziamento fisico e l’isolamento sociale. Era importante per noi mantenere una forte caratterizzazione socio-assistenziale e socio-sanitaria di questo luogo, ubicato a fianco della RSA di Santa Fina e del distretto sanitario. Per questo motivo da ottobre sarà già possibile accedere ai primi servizi dedicati alla terza età, come per esempio la possibilità di prenotare e ritirare un pasto caldo, accedere all’albo badanti e colf, chiedere informazioni al punto di accesso e orientamento dei servizi o più semplicemente trascorre del tempo in compagnia».

Oltre a mantenere le attività, che si svolgevano negli anni passati, in particolare i corsi della Libera Università di San Gimignano organizzati dall’Associazione Culture Attive e i corsi di yoga e ginnastica dell’Associazione Auser, sono in calendario a partire dal mese di ottobre altri appuntamenti di ritrovo e socialità.

A questo progetto si affianca anche un nuovo servizio abitativo per la terza età: “Vivere al Bagolaro”. I mini-appartamenti del centro, proprio per la loro posizione strategica, a fianco della RSA, potranno permettere ai nuovi residenti che ne faranno richiesta, una nuova concezione dell’abitare. Dedicati ad anziani autosufficienti o parzialmente auto-sufficienti, infatti, gli appartamenti garantiscono la massima autonomia della persona, o della coppia, il mantenimento dei rapporti familiari e amicali, delle proprie abitudini e interessi di vita, ma allo stesso tempo assicurano anche un livello di sicurezza e protezione della vita quotidiana (fisioterapia, infermiere, telesoccorso, pasti, lavanderia) oltre alla possibilità di accedere alle attività ricreative e culturali organizzate.

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