La Costa Concordia verrà fatta ruotare a settembre «se le cose andranno come speriamo vadano». Così Franco Gabrielli, capo dipartimento della Protezione civile giunto questa mattina sull’Isola del Giglio per incontrare gli abitanti e aggiornarli sullo stato dei lavori di rimozione della Concordia. «Ma non mi sbilancerei ad indicare una data esatta come va facendo qualcuno, sicuramente il nostro obiettivo e’ settembre perche’ poi ci saranno complicazioni sotto il profilo meteomarino». E ai giornalisti che gli chiedevano una data, Gabrielli ha risposto: «L’esperienza passata ci ha insegnato che sul tema delle date forse avremmo potuto avere qualche atteggiamento più cauto».

Al lavoro da 581 giorni «Questa vicenda non deve essere presa a titolo dell’inefficienza di questo Paese – ha aggiunto Gabrielli – Dopo 581 giorni la Concordia e’ ancora qui  ma non siamo rimasti con le mani in mano. A volte ho la sensazione che in questo Paese non si abbia contezza del luogo in cui si vive. Meno male che Costa c’è. Se, infatti, oggi avessimo dovuto affrontare questa vicenda con gli strumenti e le risorse di questo Paese saremmo al carissimo amico. Da 581 giorni c’e’ una parte privata che non ha mai lasciato il compito di rimuovere la nave, da 581 giorni c’e’ la parte pubblica che controlla e accompagna il progetto di rimozione. Il contribuente italiano su quest’operazione non ha mai speso un centesimo pur trattandosi di un’operazione mai tentata prima“.

Il blitz di Legambiente Come annunciato nei giorni scorsi, questa mattina Legambiente è arrivata al Giglio con l’imbarcazione Goletta Verde e uno striscione lungo dodici metri. «Dopo 581 giorni – ha detto il presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza – come in un gioco dell’oca si ritorna sempre al punto di partenza. Siamo seriamente preoccupati. Giu’ la maschera siamo davanti a una vera e propria emergenza nazionale che sembra ignorata dal Ministero delle infrastrutture e trasporti che si e’ evidenziato per la sua latitanza e mutismo. Inoltre – ha concluso il presidente – chiediamo se per la rimozione della Costa Concordia esiste un piano B in caso di insuccesso dell’operazione».

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